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Sanzionata Fileni dall’Antitrust: 100mila euro per pratica commerciale scorretta

Una sanzione dimostra la veridicità delle nostre dichiarazioni e dei nostri intenti. 
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giovedì 02 marzo 2023

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LAV sostiene il Comitato Valmarecchia per contrastare l’apertura del nuovo allevamento Fileni

LAV sostiene con forza il Comitato Valmarecchia per contrastare l’apertura del nuovo allevamento di polli Fileni a Maiolo. La preoccupazione su questa apertura è tanta, come mostrato dalle proteste di cittadini e associazioni di categoria, nonché dall’interrogazione regionale Emilia-Romagna.

Il caso è arrivato anche alla Camera dove ieri il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida è intervenuto dando risposte evasive che nulla aggiungono alla narrazione e alle soluzioni alternative, al di là del “come dovrebbe essere” in virtù di una promessa di futura vigilanza.

Un allevamento industriale ha enormi impatti non solo in termini di emissioni di gas climalteranti e inquinanti, come l’ammoniaca, di stravolgimento dell’ecosistema e del territorio circostante, ma anche sulle centinaia di migliaia di animali coinvolti.

È necessario che il sistema alimentare divenga tema centrale della discussione politica e della consapevolezza dei singoli, e con esso la necessità di traghettare produzioni e consumi verso l’alternativa vegetale. Gli animali rinchiusi negli allevamenti, ammassati, senza possibilità di vivere rispettando le proprie esigenze, sono ovunque. La loro salute e la loro tutela riguardano tutti noi, sempre, non solo quando un nuovo allevamento viene costruito di fronte alle nostre abitazioni. Ecco perché LAV, che da anni si batte per la libertà degli animali, ha deciso di supportare il Comitato Valmarecchia. Lorenza Bianchi, area Animali negli Allevamenti

Sono ormai all’ordine del giorno le proteste di cittadini – riportate anche dalla stampa locale – che si sentono accerchiati da queste vere e proprie fabbriche di animali ed espropriati della possibilità di fruire del territorio come hanno sempre fatto. L’unica via di uscita è riconoscere che il modello alimentare è crudele ed ingiusto verso animali, ambiente e persone. Ed è ingiusto sempre, non solo quando è “dietro casa”. È quindi un gesto di civiltà  supportare la petizione del Comitato per la Valmarecchia.

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