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Indagine DOXA: gli italiani sono contrari al circo con animali.

Il Presidente Meloni e il Ministro Sangiuliano devono attuare al più presto la legge per il superamento dell'uso degli animali nei circhi.

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lunedì 02 ottobre 2023

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#circhi
Animali esotici

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Urgente la normativa nazionale contro uso animali nei circhi

Oltre il 76% degli italiani è contrario all’uso degli animali nei circhi e quasi 4 italiani su 5 (79%) sono favorevoli a destinare i fondi pubblici, attualmente devoluti ai circhi con animali, solamente a favore di circhi che si riconvertiranno, proponendo spettacoli con giocolieri, trapezisti e altri numeri, senza l’uso di animali.

Del tutto simile (80%) la quota di popolazione che si dichiara propensa ad andare a vedere un circo senza l’uso di animali.

Un dato significativo, visto che attualmente i circhi con gli animali in Italia sono in grave crisi economica, come rilevato dal Rapporto 2017 dell’Istituto di Ricerca CENSIS commissionato da LAV.

La riconversione economica ed artistica di questo settore è importante anche per poter dare un futuro occupazionale diverso e senza animali ad un settore destinato altrimenti alla scomparsa.

Altro dettaglio importante del sondaggio è quello relativo all’orientamento politico degli intervistati, che risulta assolutamente omogeneo e trasversale a tutti i partiti politici, senza distinzione, dimostrando che l’opinione sul circo come pratica barbara e anacronistica non è relegata ad un determinato schieramento politico, ma è comune e collettiva.

Questi i risultati dell’indagine DOXA BVA*, commissionata da LAV a settembre 2023 per raccogliere le opinioni degli italiani sull’utilizzo e lo sfruttamento degli animali nei circhi.

Risultati che confermano un sentimento comune e una riconversione per la quale LAV combatte con determinazione dal 1979, tanto nelle piazze quanto a livello istituzionale, portando in salvo molti animali vittime dello sfruttamento dei circhi che ora vivono presso il centro di recupero LAV a Semproniano, liberi da abusi e sevizie.

Alla luce di questi numeri, chiediamo al Governo, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano di procedere con l’attuazione della Legge delega sullo spettacolo 106 del 2022, con i tempi e i modi per il "superamento dell'uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti", ponendo fine a questa grande sofferenza per gli animali Eleonora Panella - responsabile area Animali Esotici

Si stima infatti che ancora oggi siano circa 2.000 gli animali usati nei circhi italiani, costretti a esercizi innaturali, sottoposti ad addestramenti basati anche su violenza fisica e psicologica, rinchiusi in piccoli spazi, spesso in ambienti inadeguati e sottoposti a spostamenti che costituiscono per loro un ulteriore stress. Mentre sono già più di 50 i Paesi che nell’Unione Europea e nel resto del mondo hanno vietato o fortemente limitato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme.

E l’Italia cosa aspetta? Anche il nostro Paese ha bisogno al più presto di una normativa nazionale che possa contrastare la condizione di sfruttamento e maltrattamento degli animali nei circhi.

Nel luglio 2022 è stata approvata la seconda Legge-delega sullo spettacolo – la prima risaliva al 2017, ma è decaduta con un nulla di fatto - che prevede “il superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”. La Legge attuativa, attesa entro maggio 2023, è stata posticipata ora al 18 agosto 2024. Ma gli animali continuano ad essere sfruttati nei circhi, non c’è più tempo da perdere.

Il Governo, che ha già esteso i tempi inizialmente previsti, non aspetti la fine dell’estate del 2024. Intervenire adesso è basilare, poiché la decadenza di questa seconda delega comporterebbe un ritardo intollerabile. L’inserimento in Costituzione all’art. 9 da quasi due anni degli animali nella parte dei principi fondamentali della Repubblica Italiana costituisce un fondamentale punto di partenza che dovrebbe permettere di ottenere tutela e rispetto degli animali.Eleonora Panella

La Legge delega sarebbe la prima occasione di mettere concretamente in pratica questo principio fondamentale della nostra Costituzione.

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