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Lazise (VR): processo maltrattamento mucche, sospesa messa alla prova richiesta da imputato

Mucche utilizzate per produrre latte e vitelli, costrette a vivere immerse nelle loro deiezioni. Ora vivono la loro rinascita. Al sicuro.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 10 novembre 2025

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Animali negli allevamenti

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Servono pene adeguate per chi maltratta gli animali.

Una vicenda che inizia nel 2023, a partire dalla segnalazione ricevuta dallo Sportello contro i maltrattamenti di LAV di Verona, con la nostra denuncia che aveva portato al sequestro e poi alla confisca definitiva di tutti gli animali. 

Ci siamo costituiti parte civile nel processo penale che sta continuando e che, nell’udienza dello scorso venerdì 7 novembre, grazie alla richiesta della nostra Avvocata, ha visto il Giudice sospendere la richiesta di Messa alla prova dell’imputato e disporre che vengano effettuate indagini finanziarie, vista la proposta di risarcimento a dir poco ridicola che l’imputato ha avanzato. 

I capi di imputazione a carico dell’allevatore riguardano la detenzione dei bovini in condizioni incompatibili con la natura degli animali e produttive di gravi sofferenze (art. 727 codice penale) e il maltrattamento con l’aggravante della morte di alcuni animali (artt. 544-ter c.p.). 

La MAP (messa alla prova) consente all’imputato di uscire dal procedimento penale purché si impegni con lavori di pubblica utilità e azioni risarcitorie. In caso di applicazione di MAP,  l’imputato ne esce quindi “pulito” senza conseguenze sulla fedina penale e ciò stride fortemente con la necessità di riconoscere pienamente la gravità dei reati di maltrattamento di animali, con l’aggravante della morte degli animali. 

Grazie a noi di  LAV tutti gli animali, 47 tra mucche e vitelli, sono stati liberati da quella prigione mortale.  

Ma la stessa sofferenza la vivono altri milioni di mucche e vitelli in Italia, vittime di un sistema di sfruttamento che vuole sempre gravide le prime, per fargli produrre latte da destinare al consumo umano, e che deve smaltire i secondi, sottoprodotti dell’industria casearia trattati come scarti,

Ringraziamo l’avvocata Margherita Brendolan per l’assistenza legale.