L’intervento legale di noi associazioni ha comunque salvato uno dei due animali.
Oggi il Consiglio di Stato, che all’inizio dello scorso mese aveva sospeso il decreto di uccisione di due lupi a caso, emanato dal presidente della Provincia di Bolzano Kompatscher dopo alcune predazioni compiute quest’estate da lupi in una malga situata in Alta Val Venosta, ha dichiarato improcedibile l’appello cautelare di ENPA, LAV e LNDC Animal Protection, in quanto è decorso il termine di attuazione del decreto.
Nonostante gli sforzi delle associazioni animaliste non siano bastati a salvare uno dei due animali, è evidente che senza la loro azione legale tempestiva il secondo lupo condannato a morte dalla Provincia di Bolzano non si sarebbe potuto salvare.
Confidiamo che il TAR di Bolzano recepisca pienamente le dettagliate argomentazioni che abbiamo avanzato, confermando l’illegittimità dell’uccisione durante la fase meritoria del processo. Anche quando sarà recepito in Italia il depotenziamento dello stato di protezione di questi animali, purtroppo già avvenuto nella normativa europea, nessun lupo potrà essere sfiorato se esiste un’alternativa incruenta, ovvero le altre numerose, efficaci soluzioni soddisfacenti previste dalla direttiva stessa, per impedire le predazioni
Infatti, gli animali allevati a malga Furgles non solo non erano sorvegliati dal pastore e da cani adatti a svolgere questo compito, ma non erano nemmeno all’interno della recinzione quando sono stati attaccati dai predatori. In aggiunta, uccidere dei lupi non è solo moralmente inaccettabile, ma non comporta una riduzione delle predazioni, diversamente dalle misure incruente succitate la cui efficacia è comprovata da solidi studi scientifici.
Apprendiamo con piacere che il secondo lupo finito nel mirino della Provincia di Bolzano è definitivamente salvo, ma esigiamo giustizia anche per il lupo brutalmente ammazzato - confidiamo che la magistratura dichiari l’illegittimità di un’uccisione che poteva, e doveva, essere evitata, attuata esclusivamente per accaparrarsi il consenso elettorale di cacciatori e allevatori.
La battaglia delle associazioni per proteggere la vita e la libertà di tutti i lupi quindi non si ferma qui, indipendentemente dal grado di protezione che lo Stato italiano deciderà di dare a questi animali.