Stiamo già lavorando al ricorso al TAR.
Il
presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha autorizzato
l’uccisione di due lupi a caso a seguito della predazione di alcuni animali
allevati in una malga che si trova nel comune di Malles.
Puntuale come un macabro rituale, anche quest’estate arriva la condanna a morte di due lupi a caso a seguito delle predazioni di animali in allevamenti evidentemente non adeguatamente protetti. Kompatscher continua così a sostenere la parte più retriva di allevatori che vorrebbe eliminare ogni lupo dal territorio per poter continuare a sfruttare e mandare a morte gli animali da loro allevati senza interferenze.
È la stessa autorizzazione sottoscritta dal Presidente della Provincia di Bolzano ad evidenziare che i mezzi di prevenzione, gli unici che possono impedire le predazioni, sono stati utilizzati in maniera inadeguata. La presenza di tre cani da conduzione nella malga, invece dei cani da guardiania, e il fatto che il pastore abbia deciso di lasciare andare fuori dal recinto le pecore, come emerge dalla lettura dell’autorizzazione, è la dimostrazione lampante che la responsabilità delle predazioni ricade tutta sull’allevatore e sulla Provincia.
Non è tollerabile uccidere due lupi a caso solo per consentire agli allevatori di ignorare gli strumenti di prevenzione, gli unici in grado di garantire la tutela della biodiversità e degli animali ai sensi dell'art. 9 della Costituzione, tanto più ora che il declassamento europeo del lupo non è ancora stato recepito in Italia per questo motivo stiamo preparando un ricorso che presenteremo al TAR di Bolzano nelle prossime ore, vogliamo fermare il sanguinario proposito di Kompatscher e salvare i lupi che hanno agito al solo scopo di sopravvivere.
Dopo avere già salvato sei lupi, condannati a morte dallo stesso Kompatscher negli scorsi anni, non essendo cambiato ancora il quadro normativo, ci aspettiamo che anche questa volta il TAR sospenda l’autorizzazione provinciale, tanto più considerando che è la stessa Provincia che deve rifondere agli allevatori i danni eventualmente collegati alle predazioni.