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Lupo impiccato a Rimini, altri due indagati. Ministro condanni questi atti!

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Ultimo aggiornamento

domenica 03 dicembre 2017

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In attesa che il Ministro dell’Ambiente condanni esplicitamente gli atti di bracconaggio e si costituisca parte civile nel processo a carico dei responsabili della brutale esecuzione di un lupo massacrato a colpi di bastone, infilzato con un forcone e infine appeso a una pensilina del bus a Coriano (Rimini), apprendiamo con soddisfazione che le indagini ancora in corso avrebbero individuato altri due potenziali responsabili.

Secondo quanto si legge sugli organi d’informazione, l’esecutore materiale non sarebbe il pastore sardo, al quale sarebbero state attribuite diverse richieste di risarcimenti, e altre due persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati.

Questo lupo è rimasto vittima di una violenza gravissima e contro questi animali non deve svilupparsi una insensata e altrettanto violenta caccia alle streghe perché i lupi non sono affatto pericolosi né dannosi per l’uomo. Lo ribadiamo annunciando che mercoledì 6 dicembre (ore 15) la Conferenza Stato Regioni potrebbe approvare il “Piano Lupo”, fino ad oggi respinto dalla maggioranza delle Regioni anche per la previsione degli abbattimenti, dopo 46 anni di protezione.

L’ipotesi accreditata fino ad ora è di 1,5 milioni di euro stanziati per il monitoraggio dei lupi che tra 2 anni, secondo il Piano, sfocerà negli abbattimenti. Tale esorbitante somma potrebbe essere più utilmente impiegata in azioni di prevenzione, unici sistemi che evitano i danni da predazione.

I lupi rappresentano per Legge un patrimonio dello Stato, cioè di tutti i cittadini. Di questo tema e delle conseguenze della caccia parlerà questa sera la giornalista Sabrina Giannini nella trasmissione “Indovina chi viene a cena” (Raitre ore 23:10) che vi invitiamo a seguire, mentre tutti possono assumere un impegno anticaccia firmando la nostra petizione #BASTASPARARE per chiedere una legge che finalmente vieti la caccia.