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L'inferno delle vacche (Cremona): tutto come prima. Nuove immagini

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 08 luglio 2020

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L'inferno continua per le circa 400 mucche di un allevamento nel Cremonese, gia' denunciato dalla LAV nel 2019 e al quale i Carabinieri Forestali hanno posto i sigilli affidando gli animali al Sindaco di Robecco d'Oglio: lo testimoniano nuove immagini video ricevute dalla LAV a febbraio e in questi giorni di luglio.

Dopo aver ottenuto il sequestro degli animali, nuovo risultato LAV che ci auguriamo porti a una soluzione efficace e tempestiva per la salvezza di 400 mucche: avevamo chiesto al Prefetto di Cremona di convocare d’urgenza il Comitato per l’ordine e la sicurezza, e questa mattina (9 luglio) ha convocato il Comandante dei Carabinieri Forestali del posto e le Associazioni di categoria. E’ uno scandalo chiudere gli occhi su mucche sfinite o cadaveri: tutta questa sofferenza per un bicchiere di latte? E con quale sicurezza sanitaria?

Una realta' inaccettabile con condizioni raccapriccianti di agonia per le mucche e con profili gravissimi dal punto di vista sanitario: queste le evidenze nelle nuove recenti immagini che abbiamo ricevuto e che mettiamo a disposizione delle indagini in corso, scaturite da una nostra segnalazione nell'ottobre del 2019.

Grazie all'intervento dei Carabinieri Forestali di Brescia e di Cremona, per l'allevamento sono scattati i sigilli, gli animali sono stati affidati al Sindaco di Robecco d'Oglio e apprendiamo vi sia un Amministratore fiduciario. Cio' nonostante le condizioni di grave maltrattamento e di insicurezza sanitaria sembrano perdurare: come e' possibile tollerare un tale orrore morale e sanitario.

Finanziamenti pubblici PAC

Secondo una nostra istanza di accesso agli atti, nel 2019 questo allevamento ha beneficiato di finanziamenti pubblici PAC: ma e' inaccettabile e costituisce una violazione delle leggi sui fondi pubblici della PAC, destinare anche un solo euro di denaro pubblico a una struttura che tratta gli animali in modo spregevole e con gravi profili di illegalita', eppure accade anche questo.

Oggi piu' che mai, nell'emergenza Covid-19, e' criminale ignorare i rischi sanitari connessi ad animali sottoposti a una tale malagestione. Come puo' l'Unione Europea finanziare questo orrore.

E' ora di dire basta: sollecitiamo la Commissione e il Parlamento UE a spostare i finanziamenti pubblici dagli allevamenti alle produzioni di alimenti vegetali, come chiediamo con il nostro Manifesto #noncomeprima.

Facciamo appello al Prefetto di Cremona affinche' convochi nuovamente il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per affrontare questa vera e propria emergenza sanitaria, di benessere e di sicurezza alimentare.

Comunicato stampa