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Orso M90: ISPRA evidenzia che è stato condizionato dai cassonetti non protetti

Ancora una volta emergono chiaramente le responsabilità di Fugatti.

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mercoledì 21 febbraio 2024

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Ancora una volta emergono chiaramente le responsabilità di Fugatti

“Si raccomanda pertanto, nei tempi più brevi possibili la messa in sicurezza dei cassonetti, finalizzato alla completa esclusione dell’accesso a tali fonti di cibo da parte degli orsi per evitare lo sviluppo di comportamenti di confidenza, richiamando che è possibile che l’individuo abbia acquisito un comportamento confidente in conseguenza del condizionamento positivo causato dalla disponibilità di rifiuti nei pressi o all’interno dell’ambiente umano.”

Sono queste le parole cui si conclude l’articolato parere rilasciato da ISPRA in merito alla richiesta della Provincia di Trento per la rimozione dell’orso M90 e del quale la siamo entrati in possesso.

Un parere che, pur riconoscendo concretizzate le condizioni per rimuovere (quindi non necessariamente uccidere) l’orso dal territorio, inchioda la provincia di Trento alle sue dirette responsabilità nell’aver reso M90 un orso confidente. Al punto che lo stesso ISPRA afferma che l’inefficacia delle misure di dissuasione messe in atto dai forestali trentini con l’uso di proiettili in gomma e cani da orso, sia riconducibile al fatto che i cassonetti non protetti continuavano ad esercitare una fortissima attrazione nei confronti dell’orso, tanto forte da renderlo insensibile al dolore e alla paura delle “misure avversive”.

Ancora una volta emergono quindi le responsabilità della Provincia che, dopo avere acquisito nel 2004 la gestione degli orsi introdotti con il progetto Life Ursus, a vent’anni di distanza non ha ancora concluso l’installazione dei cassonetti anti-orso. Un’inadempienza gravissima che ha creato un numero imprecisato di orsi che poi vengono considerati confidenti perché abituati a frequentare gli ambiti urbani. A questo si aggiunge anche il fatto che la stessa Giunta Fugatti si oppone alla rimozione delle strutture utilizzate dai cacciatori per il foraggiamento degli ungulati, nonostante la comunità scientifica li indichi come fonte di attrazione per gli orsi che si abituano così a cibarsi in aree frequentate dall’uomo, sviluppando di conseguenza atteggiamenti confidenti.

Nel 2021 abbiamo diffidato la provincia chiedendo l’immediata installazione dei cassonetti anti orso, se la precedente Giunta Fugatti avesse dato seguito alla nostra richiesta, molto probabilmente oggi M90 sarebbe ancora vivo e nessun cittadino sarebbe stato seguito per 700 metri– di cosa hanno ancora bisogno i cittadini trentini per rendersi conto che è lo stesso Fugatti a mettere a rischio la loro sicurezza? Massimo Vitturi , responsabile Animali Selvatici

Abbiamo chiesto anche la rimozione delle strutture utilizzate per il foraggiamento degli ungulati, ma la Provincia si è opposta costringendo ancora una volta l’associazione a rivolgersi al TAR di Trento per garantire la tutela della sicurezza dei cittadini e degli orsi.

La sentenza pubblicata il 13 febbraio scorso riconosce le nostre ragioni che stanno alla base della richiesta di rimozione delle strutture di foraggiamento, tanto da affermare che “non v’è dubbio che la Provincia, a fronte delle motivate diffide trasmesse dall’Associazione ricorrente, fosse tenuta a provvedere sulle istanze in esse contenute.

In sostanza, la becera politica della Giunta Fugatti sta conducendo il Trentino sull’orlo della catastrofe mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini e la tutela degli orsi imposta dalle norme europee e ora anche la comunità scientifica inchioda il Presidente della PAT alle sue responsabilità.

Da parte nostra faremo tutto il possibile perché Fugatti sia costretto a rispondere in ogni ambito giuridico del suo fallimento e della sua incompetenza per non aver attuato alcuna politica di convivenza tra cittadini e orsi.

Intanto Un articolo pubblicato su 'L'Adige' riporta la seguente importante dichiarazione del Ministro Gilberto Pichetto Fratin, rilasciata a margine della presentazione del Rapporto Ambiente a Roma.

“Valutiamo la sterilizzazione, uccidere un singolo capo non è la soluzione".

Grazie al nostro mail bombing il Ministro dell’Ambiente invia un chiaro segnale al Trentino in difesa degli orsiucciderli non ha alcun senso, bisogna primo di tutto agire sulla prevenzione e se dovesse essere dimostrata la necessità di ridurne la popolazione, si può valutare la possibilità della sterilizzazione.

Ora chiediamo al Ministro un intervento concreto  perché finalmente anche in Trentino, come in tutti i Paesi dove vivono gli orsi, si cominci a lavorare sulla prevenzione favorendo la convivenza tra orsi e cittadini, unica alternativa praticabile per garantire la sicurezza di tutti evitando possibili conflittualità.

Aderisci anche tu al mail bombing:  

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