Una riforma della Legge è urgente e non rimandabile
Noi di LAV abbiamo partecipato alla "call for evidence" per la revisione della legislazione europea sul “benessere” degli animali allevati. Questa iniziativa, lanciata dalla Commissione Europea, mira a raccogliere informazioni e opinioni da parte di tutti i soggetti interessati per valutare l'efficacia delle attuali norme e identificare le aree di miglioramento che, quando si parla di normativa a tutela degli animali allevati, sono davvero molte.
Le pratiche zootecniche attuali, infatti, seppur normate, non garantiscono condizioni di vita adeguate agli animali, nonostante questi siano riconosciuti come esseri senzienti dalla letteratura scientifica e dall’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, e la loro tutela sia entrata nella Costituzione italiana con la riforma dell’articolo 9.
Negli allevamenti gli animali sono costretti a condizioni di sofferenza e privazione, nella totale indifferenza delle caratteristiche etologiche delle specie allevate e nel totale disinteresse delle loro necessità sociali e comportamentali. Il maltrattamento è intrinseco alle modalità di detenzione cui sono costretti gli animali, molti dei quali ancora oggi vivono in gabbie, ammesse negli allevamenti europei e sulla cui incompatibilità con il “benessere” animale si è espressa anche la comunità scientifica.
Vietare l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti e avere una revisione normativa ambiziosa che migliori davvero le condizioni degli animali allevati è una battaglia di civiltà che trova oggi ampio consenso tra i cittadini europei: 90,085 cittadini italiani hanno sottoscritto l'Iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age” e nell'Eurobarometro 2023 sul benessere degli animali, il 91% gli italiani che si sono detti contrari alle gabbie e l'85% degli elettori di tutti i partiti chiede maggiori tutele per gli animali (YouTrend 2024).
Abbiamo quindi risposto alla call for evidence con un contributo corroborato dalle evidenze anche degli ultimi studi (dossier LAV che puoi scaricare qui e qui.)
Per il supporto alla revisione dei regolamenti e delle direttive, come accaduto nel caso delle uova, è cruciale un’etichettatura uniforme a livello europeo che indichi al consumatore la tipologia di allevamento da cui provengono i prodotti commercializzati (siano essi carne, latte o pesce).
Solo in questo modo è possibile garantire vera libertà di scelta ai consumatori e fornire così chiare indicazioni ai produttori, favorendo l’evoluzione del mercato, ostacolata da informazioni ed etichette fuorvianti che rimandano a un “benessere animale” inesistente.
Continueremo a far sentire la voce degli animali in ogni occasione e contesto utile, anche insieme a Eurogroup for animals, perché una riforma normativa ambiziosa, che migliori le tutele degli animali negli allevamenti, non è più rinviabile.