Quanto accaduto non è un caso isolato, ma è l’esempio di una violenza sistemica nei confronti degli animali che si ripete e si verifica in tutta Italia.
Un uomo, apparentemente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, colpisce con un violento calcio una cagnolina chihuahua di circa un anno e mezzo, di nome Nika, uccidendola sul colpo.
Ci troviamo a Trento, in piazza Leonardo Da Vinci. Secondo i testimoni, e in base a quanto riportato dai quotidiani locali, l’uomo avrebbe sferrato un calcio così forte da colpire la cagnolina come se fosse un pallone da calcio. L’aggressore si è poi allontanato, lasciando Nika ormai esanime sotto gli occhi increduli e sconvolti dei presenti.
I compagni umani di Nika, in evidente stato di shock, hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine, che conoscevano già l’identità dell’aggressore.
Questo sconvolgente atto di crudeltà ha spinto lo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Trento a depositare una denuncia formale presso la Procura per fare luce sull’accaduto e perseguire il responsabile ai sensi della legge.
Condanniamo con fermezza l’aggressione insensata e la morte di un essere indifeso, che niente ha fatto di male se non trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questi atti non possono restare impuniti, per questo motivo ci siamo attivati affinché siano adottate misure concrete per punire il responsabile e impedire che episodi del genere possano ripetersi”.
Quanto accaduto, infatti, non è un caso isolato, ma è l’esempio di una violenza sistemica nei confronti degli animali che si ripete e si verifica in tutta Italia. Proprio ieri LAV ha pubblicato il Rapporto Zoomafia 2025, un documento che analizza i reati commessi contro gli animali nel nostro Paese nel 2024. A livello nazionale, il Rapporto registra un tasso di 13,85 procedimenti e di 8,36 indagati ogni 100.000 abitanti. Rispetto al 2023, il numero degli indagati è aumentato del +3,75% circa.
La morte di Nika solleva domande urgenti sulla sicurezza pubblica, sulla tutela degli animali e sulla necessità di maggiori controlli. La violenza contro gli animali è un reato, ma anche un indicatore di rischio per comportamenti antisociali più ampi.
LAV si batterà per capire le motivazioni di questa grave aggressione, in risposta a nessun apparente rischio o pericolo, ma finalizzata a recare unicamente dolore all’animale e ai suoi umani.