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LAV a Speranza: stop rinvii divieto test animali su sostanze d'abuso

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Ultimo aggiornamento

giovedì 03 dicembre 2020

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Il 1° gennaio entra in vigore il divieto all'uso di animali nei test su alcool, droghe e tabacco, ma si susseguono i tentativi di prorogare ulteriormente la possibilità di usare animali, addirittura di annullare il divieto, dopo ben due proroghe che hanno posticipato il divieto già di sei anni.

Sono infatti stati presentati tre emendamenti in Commissione politiche europee alla Camera, al voto dopo l'8 dicembre, che mirano a cancellare il divieto di testare alcol, droghe, tabacco sugli animali, o almeno a posticiparlo di altri due anni, sui quali il Ministero della Salute non si è ancora espresso.

Abbiamo chiesto al Ministro Speranza di dare parere negativo ai tre emendamenti: "nonostante le evidenze scientifiche e le innovative nozioni sui meccanismi legati alla dipendenza grazie a studi epidemiologici ed evidenze cliniche, - scrive Gianluca Felicetti, Presidente LAV, nella lettera al Ministro - in Italia continuano ad essere autorizzate e finanziate ricerche su animali per ripetitive e infruttuose investigazioni".

Test che procurano atroci sofferenze, fino alla morte, a migliaia di animali ogni anno, che ancorano la ricerca italiana a modelli superati, mettendo in ombra i successi già raggiunti nel campo, con l'uso di metodi alternativi ritenuti dai ricercatori coinvolti "maggiormente predittivi, utili e rapidi, oltre ad essere richiesti, come prioritari, dalla norma vigente, come evidenzia il recente database sulle Non-Animal Technologies che vede prestigiosi e numerosi contributi nazionali".

"Grazie alla Sua volontà e il Suo impegno, lo scorso febbraio, è stato approvato l'aumento a 6 milioni di euro in tre anni per il rifinanziamento di enti pubblici di ricerca sui test alternativi, e cogliamo l'occasione per ribadire la necessità di attivarlo fin da subito - prosegue Felicetti rivolgendosi al Ministro - Le chiediamo, quindi, di non rimandare, ancora, i divieti previsti dal 1° gennaio 2021 (...) Un gesto semplice ma determinante, che le permetterà di distinguersi da chi l'ha preceduta, che darà un segnale di supporto e implementazione verso tecniche di ricerca alternative e innovative che possano aiutare il problema dilagante della dipendenza come fatto in altri Stati dell'UE, oltre a creare posti di lavoro e incentivare una scienza giusta, affidabile e rapida".