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Traffico cuccioli: a Natale, e tutto l'anno, l'amore non si compra, si adotta!

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Ultimo aggiornamento

lunedì 16 dicembre 2019

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Natale, tempo di regali e, purtroppo, anche di grandi affari per chi lucra sugli animali.

Ma un animale non è un oggetto e acquistarne uno finisce sempre con l’alimentare un business, legale o sommerso che sia. Per questo rivolgiamo un appello a chi in questi giorni sta pensando di “regalare” un animale, affinché la scelta venga compiuta in modo ponderato e responsabile e perché si opti sempre per l’adozione da un canile, mai per l’acquisto.

L’AMORE NON SI COMPRA, SI ADOTTA!

L’adozione da un canile, infatti, da un lato consente di contrastare l’odioso fenomeno del randagismo – in Italia ci sono oltre 100.000 cani in attesa di una famiglia – dall’altro contrasta la domanda che alimenta il commercio di animali “di razza” e, quindi, anche l’incentivo per chi su questo business lucra illecitamente.

Il fenomeno in pillole

LA LEGGE | Fortemente voluta da LAV, la Legge 201 del 2010 fa dell’Italia l’unico Paese dell’Unione ad avere una specifica normativa contro il traffico di cuccioli, con aspetti innovativi e importanti, come l’istituzione del delitto di traffico di cuccioli, le sanzioni amministrative e quelle accessorie, la confisca degli animali. Nonostante l’innegabile passo avanti determinato da questa Legge, sotto il profilo sanzionatorio, le pene previste si sono rivelate poco o per nulla inibitorie per i trafficanti, fortemente motivati dai proventi alimentati da una domanda costante.

LA TRATTA | I cuccioli vedono la luce in situazioni esasperate. Vengono stipati in furgoni e bagagliai e trasportati per distanze enormi; troppo spesso sono a rischio di contrarre malattie trasmissibili o ne sono già portatori, con grave rischio anche per la salute pubblica. I trafficanti costituiscono vere e proprie reti del malaffare, a cui si aggiunge un traffico disorganizzato, portato avanti spesso da cittadini stranieri che vivono in Italia e che, fiutando l’affare, rientrano dai Paesi d’origine con cucciolate per venderle in Italia.

IL BUSINESS | 46 mila cani scambiati tra gli stati dell’Ue sviluppano, secondo la ricerca “On the welfare of dogs and cats involved in commercial practice”, finanziata dalla Commissione Europea, un valore complessivo di 5,5 milioni di euro ogni mese, ma riteniamo che il valore effettivo sia almeno il doppio. Centinaia di migliaia di animali d’affezione (circa 300.000) ogni anno vengono commercializzati illegalmente attraverso l’Europa con un gravissimo impatto sulla salute e il benessere degli animali coinvolti, e grossi rischi per la popolazione.

I REATI | Tra i reati più spesso contestati troviamo: maltrattamento di animali, trasporto e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, frode in commercio, utilizzo di falsa documentazione, traffico illecito di animali da compagnia, sostituzione di persona, usurpazione di funzioni pubbliche, ricettazione, associazione per delinquere, falso materiale falso, ideologico e truffa. Solo nel 2018 sono stati sequestrati 309 cani e denunciate 27 persone. Dal 2010, anno in cui è entrata in vigore la legge contro la tratta dei cuccioli, fino al 2018, sono stati sequestrati 5.609 cani e 86 gatti (dal valore complessivo di 4.500.000 euro). 312, invece, le persone denunciate.

Approfondimento tratto dal Rapporto Zoomafia 2019, Vent’anni di antizoomafia di Ciro Troiano, criminologo,  responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV

RAPPORTO ZOOMAFIA 2019

INFOGRAFICA

Foto di copertina: (C) Jo-Anne McArthur / Humane Society International Canada