Home | ... | | Uccisa Amarena: vittima del clima nazionale di odio per gli orsi

Uccisa Amarena: vittima del clima nazionale di odio per gli orsi

Un clima di odio che va dal Trentino all'Abruzzo. Siamo già al lavoro per depositare la denuncia contro il responsabile del vile assassinio. Gli orsetti di Amarena sono stati avvistati insieme.

leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

venerdì 01 settembre 2023

Topic


Salviamo gli orsi

Dona ora

Condividi

L'ho vista morire: la testimonianza della Guardia Parco


La perdita di Amarena è un fatto gravissimo,  era in età fertile e aveva già dato alla luce diversi cuccioli.

La popolazione di orso bruno marsicano è molto delicata, se ne contano pochissime decine di individui. Perdere una mamma è un danno enorme.

L' addolorata testimonianza di Michela, capoguardia del servizio di sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che ha tentato di soccorrere l’orsa dopo lo sparo fatale, ci conferma le circostanze dell'accaduto. Amarena è stata uccisa a sangue freddo.

La capoguardia, allertata perché era stata segnalata la presenza di un orso, è riuscita ad arrivare - purtroppo dopo aver sentito uno colpo - nella proprietà privata dove stava recandosi.

Trovato il cancello aperto si è trovata di fronte una persona, l’indagato, che le ha comunicato di aver sparato all’orso.

E' riuscita a raggiungere l’animale e ha visto che era a terra agonizzante. Si è avvicinata e ha riconosciuto Amarena, perché l’orsa ha alzato un po’ la testa, dove aveva una inconfondibile cicatrice.

Era viva! Allertati veterinario e direttore del Parco, Michela ha atteso che arrivasse l’unità d’intervento.

Nel frattempo, Amarena si è alzata, si è messa su quattro zampe e piano piano ha fatto tutto il tragitto fino ad andare a morire proprio all’angolo del cancello da dove la guardia del Parco ci racconta il ferale episodio.

Come era entrata Amarena? In una corte molto ampia, in fondo c’è un pollaio, lei si era introdotta dalla parte dei campi, non molto recintata, quasi aperta: era riuscita a entrare insieme ai piccoli, che si sono purtroppo a poco a poco allontanati.

L’apprensione di Michela e dei suoi colleghi, come la nostra, ora è tutta per  i cuccioli, e si cerca a strategia giusta per ritrovarli, aiutati anche dal drone dei Carabinieri. Nel frattempo, sono state allestite delle gabbie con esche alimentari e con l’odore della mamma. Per attirare i piccoli orsi perduti!

Ritrovarli è prioritario: sono piccolissimi, pesano sei o sette chili, e non sono ancora in grado di autogestirsi e si teme per la loro sopravvivenza.

Orsetti abituati a seguire mamma Amarena, fiduciosi e dipendenti da lei, senza una guida, impauriti e soli.

Trovarli deve essere la parola che guida questa giornata dolorosa e attonita.


Salviamo gli orsi!

Aiutaci a salvare gli orsi, ora più che mai hanno bisogno di tutto il sostegno possibile.

Dona ora