Home | Notizie | Uccisa Amarena: vittima del clima nazionale di odio per gli orsi

Uccisa Amarena: vittima del clima nazionale di odio per gli orsi

Un clima di odio che va dal Trentino all'Abruzzo. Siamo già al lavoro per depositare la denuncia contro il responsabile del vile assassinio. Gli orsetti di Amarena sono stati avvistati insieme.

leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

martedì 05 settembre 2023

Topic


Condividi

Amarena: i cuccioli sono insieme. Confidiamo nell'operato del Parco.

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che pochi giorni fa ha visto l'uccisione dell'orsa Amarena e la conseguente fuga dei suoi due piccoli, comunica di averli avvistati. 

Apprendiamo con grande soddisfazione che  ha avvistato i due cuccioli di Amarena assieme all’interno dell’area protetta, in una situazione in cui uno dei due si stava alimentando autonomamente raccogliendo frutta da un albero. Questa è una bellissima notizia che conferma che i due cuccioli sono vivi e stanno bene.Massimo Vitturl, responsabile Animali Selvatico

La preoccupazione è per il loro futuro.

Zoologi esperti di orsi affermano che ce la possano fare a superare l’inverno, anche se potranno trovarsi di fronte diverse minacce, quali predatori e altri maschi adulti.
Allo stesso tempo gli esperti mettono in guardia dall’ipotesi di catturare i cuccioli perché potrebbero abituarsi alla presenza umana e quindi al successivo rilascio in natura assumerebbero comportamenti confidenti che li condurrebbero ad avvicinarsi agli insediamenti umani, con conseguenze molto rischiose per loro e che abbiamo già visto in Trentino.

Confidiamo nella competenza e responsabilità degli operatori e del direttore del PNALM e siamo certi che faranno la scelta migliore per assicurare la miglior vita possibile ai due cuccioli, perché possano diventare adulti e simboli della presenza di Amarena che, nonostante la crudeltà umana continuerà ad essere presente in quegli splendidi territori.Massimo Vitturl, responsabile Animali Selvatici

Ripercorri la storyline

venerdì 01 settembre 2023

Il racconto di chi ha visto morire Amarena


La perdita di Amarena è un fatto gravissimo,  era in età fertile e aveva già dato alla luce diversi cuccioli.

La popolazione di orso bruno marsicano è molto delicata, se ne contano pochissime decine di individui. Perdere una mamma è un danno enorme.

L' addolorata testimonianza di Michela, capoguardia del servizio di sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che ha tentato di soccorrere l’orsa dopo lo sparo fatale, ci conferma le circostanze dell'accaduto. Amarena è stata uccisa a sangue freddo.

La capoguardia, allertata perché era stata segnalata la presenza di un orso, è riuscita ad arrivare - purtroppo dopo aver sentito uno colpo - nella proprietà privata dove stava recandosi.

Trovato il cancello aperto si è trovata di fronte una persona, l’indagato, che le ha comunicato di aver sparato all’orso.

E' riuscita a raggiungere l’animale e ha visto che era a terra agonizzante. Si è avvicinata e ha riconosciuto Amarena, perché l’orsa ha alzato un po’ la testa, dove aveva una inconfondibile cicatrice.

Era viva! Allertati veterinario e direttore del Parco, Michela ha atteso che arrivasse l’unità d’intervento.

Nel frattempo, Amarena si è alzata, si è messa su quattro zampe e piano piano ha fatto tutto il tragitto fino ad andare a morire proprio all’angolo del cancello da dove la guardia del Parco ci racconta il ferale episodio.

Come era entrata Amarena? In una corte molto ampia, in fondo c’è un pollaio, lei si era introdotta dalla parte dei campi, non molto recintata, quasi aperta: era riuscita a entrare insieme ai piccoli, che si sono purtroppo a poco a poco allontanati.

L’apprensione di Michela e dei suoi colleghi, come la nostra, ora è tutta per  i cuccioli, e si cerca a strategia giusta per ritrovarli, aiutati anche dal drone dei Carabinieri. Nel frattempo, sono state allestite delle gabbie con esche alimentari e con l’odore della mamma. Per attirare i piccoli orsi perduti!

Ritrovarli è prioritario: sono piccolissimi, pesano sei o sette chili, e non sono ancora in grado di autogestirsi e si teme per la loro sopravvivenza.

Orsetti abituati a seguire mamma Amarena, fiduciosi e dipendenti da lei, senza una guida, impauriti e soli.

Trovarli deve essere la parola che guida questa giornata dolorosa e attonita.


Salviamo gli orsi!

Aiutaci a salvare gli orsi, ora più che mai hanno bisogno di tutto il sostegno possibile.


CHIUDI

venerdì 01 settembre 2023

Amarena è stata uccisa.

Oltre a denunciare, chiediamo anche la perizia balistica per ricostruire con esattezza i fatti e l'autopsia dell’orsa presso il Centro di referenza per la medicina forense veterinaria di Grosseto.

L’animale simbolo della possibile convivenza pacifica tra umani e orsi è caduto sotto il piombo del fucile imbracciato da una persona che sarebbe già stata identificata, stando alle notizie diffuse dal Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, un Parco che tutela gli orsi e che è subito intervenuto per fare chiarezza sull'incresciosa vicenda. 

Non è noto il motivo del gesto che avrebbe mosso la mano assassina, ma nulla può mai giustificare un delitto così efferato, reso ancora più grave perché Amarena era stata avvistata pochi giorni fa accompagnata dai suoi cuccioli.

"Il territorio del Parco d’Abruzzo Lazio e Molise è stato portato sempre come esempio della convivenza pacifica tra umani  orsi  e quanto accaduto la scorsa notte è frutto esemplare della stessa mentalità di dominio umano nei confronti della fauna selvatica che lo accomuna al resto d’Italia.”Massimo Vitturi,
responsabile Animali Selvatici

Il clima d’odio creato dalla politica nazionale e locale nei confronti di tutti gli animali selvatici e in particolare degli orsi trentini è il primo responsabile della morte di Amarena.

Governatori che demonizzano quotidianamente questi animali davanti agli occhi dei cittadini, millantando uccisioni e trasferimenti di massa, e si rifanno sempre e solo a cacciatori e fucili per la “gestione” della fauna selvatica non fanno altro che legittimare implicitamente questa barbarie.

Avere soffiato sul fuoco delle legittime preoccupazioni dei cittadini in Trentino, creando due fazioni, una pro e una contro gli orsi, ha avuto un riverbero nazionale e ora è Amarena ad averne fatto le spese, vittima di un atto vigliacco e crudele.

"Il nostro primo pensiero va ai cuccioli di Amarena e alle loro possibilità di sopravvivenza, sosterremo il Parco d’Abruzzo Lazio e Molise con ogni mezzo possibile, il nostro ufficio legale è già al lavoro per depositare la denuncia e non molleremo fino a che il responsabile del vile assassinio non sarà condannato con una pena esemplare.”LAV

Il 16 settembre, vigilia dell’apertura della stagione venatoria, saremo a Trento per protestare contro il più grande attacco mai sferrato contro la fauna selvatica. Invitiamo tutti a partecipare affinché nessun orso, lupo, o animale selvatico sia più vittima di una politica incapace di favorire la convivenza pacifica.

Qui maggiori informazioni sulla manifestazione.

---

Foto: Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

CHIUDI