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Orsi: LAV in audizione al Ministero dell’Ambiente

Abbiamo presentato le azioni che possono essere subito attivate per ridurre i rischi per cittadini e orsi favorendo la convivenza.

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mercoledì 26 aprile 2023

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#trentinoaltoadige
Animali selvatici

Salviamo gli orsi del Trentino!

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Illustrate le azioni da attivare subito in Trentino per la corretta convivenza

Si è tenuta questa mattina l’audizione delle associazioni animaliste e ambientaliste, organizzata dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, riguardo le problematiche correlate alla convivenza tra orsi e cittadini in Trentino.  

Abbiamo portato al tavolo numerose proposte concrete che possono essere applicate fin da subito sul territorio provinciale, fra cui quelle che la Provincia avrebbe dovuto realizzare da tempo e che invece ha tenuto in un cassetto con l’obiettivo di prevenire quanto più possibile gli incidenti fra orsi e cittadini. Massimo Vitturi  - Responsabile Area Animali Selvatici

In questi giorni in cui l’Amministrazione trentina dimostra tutta la sua impreparazione e incapacità nel rispondere alle legittime preoccupazioni dei suoi concittadini, aizzando lo scontro frontale fra trentini e resto del mondo, la LAV ha risposto proponendo al Ministero dell’Ambiente fra le diverse possibili azioni anche un intervento immediato  per l’attuazione del progetto di comunicazione che ha l’obiettivo generale dichiarato di “aumentare l’accettazione sociale nei confronti dell’orso”, redatto nel 2016 dal Parco Adamello Brenta in collaborazione con il MUSE e il settore Grandi Carnivori della Provincia di Trento ma che non è mai stato implementato.  

Ora chiediamo che il Ministero dell’Ambiente dia seguito quanto prima alle nostre proposte facendosi carico delle aspettative che tutta Italia ripone per salvare gli animali e garantire la sicurezza di tutti, i cittadini e gli orsi trentini non possono più essere ostaggio di improvvisazioni o peggio di lassismo che riattizza posizioni estremiste e ideologiche anti-orsiMassimo Vitturi  - Responsabile Area Animali Selvatici

Solo adottando comportamenti consapevoli si può ridurre il rischio di incontro con un orso e le possibili conseguenze, ma è anche necessario che il Ministero collabori con la Provincia di Trento perché siano finalmente sviluppati icorridoi ecologici” , quelle infrastrutture ambientali, cioè, che favoriscono lo spostamento degli orsi in maniera naturale facilitando la dispersione nei territori limitrofi.

Salviamo gli orsi!

Gli orsi JJ4, MJ5 e M62 stanno per essere condannati a morte! Oggi, insieme a noi, puoi difendere la loro vita e quella di tutti gli altri orsi del Trentino: firma la nostra petizione!

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mercoledì 26 aprile 2023

Prevenzione orsi Trentino: volontari Protezione Civile mai visti

Se la tragedia avvenuta in Val di Sole ha un lato positivo, è quello di far venire a galla tutte le inadempienze e l’incapacità della Provincia di Trento nel prevenire i possibili incidenti con gli orsi. 

Ancora oggi il Dirigente della Protezione Civile provinciale, Raffaele De Col, afferma che “tutto quello che è possibile fare in Italia lo facciamo già” riferendosi alle attività di prevenzione che si potrebbero mutuare dagli altri Paesi dove sono da sempre attive politiche che favoriscono la convivenza con gli orsi attraverso la prevenzione degli incidenti.

Tuttavia, l’affermazione del dirigente provinciale non ci suona nuova è lo stesso approccio che ha tenuto quando, il 1° giugno 2021, lo incontrammo assieme alla già assessora Zanotelli e al Dott. Giovannini. In quell’occasione presentammo le nostre proposte per avviare un progetto comprendente numerose azioni per prevenire gli incidenti con gli orsi, De Col replicò che le nostre proposte non gli erano utili perché in tutto il Trentino c’erano già 600 volontari impegnati a diffondere informazioni per favorire la convivenza con gli orsi.  Massimo Vitturi  -  Responsabile Area Animali Selvatici LAV

Un’affermazione priva di ogni fondamento, considerato che nessuno ha mai avuto l’occasione di incontrare i millantati 600 volontari di De Col, neppure le decine di volontari della LAV che dal 2021 sono impegnati ogni estate nel progetto “Bear Ambassador” nelle valli del Parco Adamello Brenta. Un progetto che ha l’obiettivo di diffondere tra i cittadini, circa 10.000 sono stati quelli incontrati dai volontari LAV nell’estate 2022, le informazioni utili ad evitare incontri con gli orsi ma anche per sapere come comportarsi nel caso in cui ci si dovesse comunque imbattere in un orso sul proprio cammino.

Le azioni proposte alla Provincia erano scaturite dal convegno internazionale organizzato dalla LAV “Convivere con gli orsi in Trentino Il 17 aprile 2021, purtroppo però l’unico risultato sono state delle alzate di spalle dai massimi dirigenti politici e tecnici e soprattutto nessun atto è seguito a quell’incontro da parte dell’amministrazione, che non ha neanche voluto partecipare al Convegno dove erano presenti esperti internazionali ed Istituzioni, tra cui la stessa ISPRA.   

La Provincia di Trento ha una visione distorta del concetto di prevenzione e l’affermazione di De Col lo dimostra quando parla dell’uso di proiettili di gomma contro gli orsi che si avvicinano troppo ai centri abitati, dimenticando tutto ciò che invece bisognerebbe fare prima di arrivare alla dissuasione, per evitare che gli animali si avvicinino alle zone abitate. Come, ad esempio, l’installazione dei cassonetti anti-orso che in provincia di Trento è cominciata solamente nel 2021 con ben 20 anni di ritardo rispetto l’introduzione degli orsi. 

Quanti di loro, a causa della colpevole mancanza della Provincia, nel frattempo hanno avuto modo di imparare che dove ci sono gli uomini c’è anche continua disponibilità di cibo in quantità, diventando così degli “orsi confidenti” per esclusiva responsabilità della Provincia?Massimo Vitturi  -  Responsabile Area Animali Selvatici LAV

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lunedì 24 aprile 2023

Cuccioli di JJ4: chiediamo monitoraggio e assistenza

Da quando JJ4 è stata catturata e reclusa nel recinto del Casteller, numerose voci si rincorrono sulle condizioni di salute dei suoi cuccioli ora orfani per volontà di Fugatti. C’è addirittura chi ipotizza che uno dei tre piccoli sia stato ucciso durante le operazioni di cattura della mamma.

Quello che è facilmente verificabile, invece, è l’assenza di informazioni a riguardo da parte della provincia di Trento che, fatta eccezione per la smentita che un piccolo trovato morto sia uno dei tre figli di JJ4, tra i comunicati stampa prodotti non ce n’è alcuno che possa fornire informazioni per fugare i legittimi dubbi sullo stato di salute dei cuccioli.

Chiediamo quindi alla Provincia di Trento l’avvio immediato delle azioni di monitoraggio dei cuccioli previste dalle sue stesse linee guida, così da fornire indicazioni precise circa il loro stato di salute e le attività previste per garantirne l’assistenza nel caso in cui si dovesse rendere necessaria. Massimo Vitturi  - Responsabile Nazionale Area Selvatici LAV

Dopo l’uccisione dell’orsa Daniza, avvenuta nel settembre 2014, la provincia di Trento mise a punto le “Linee guida per la gestione dei cuccioli di orso privi della madre” riferite in particolare a sostenere e monitorare i cuccioli orfani di Daniza, ma dichiaratamente utili anche in situazioni analoghe che si dovessero essere presentate in futuro.

La base di ogni azione prevista dalle linee guida è il monitoraggio dei cuccioli, condotto tramite radiotelemetria, l’acquisizione di immagini mediante fototrappole, nonché la raccolta di campioni organici riferibili ai cuccioli per il monitoraggio genetico.

Mercoledì 26 aprile alle ore 11 la LAV è stata finalmente convocata in audizione al Ministero dell’Ambiente per essere ascoltata relativamente all’emergenza orsi.

In quella occasione, prendendo atto favorevolmente del cambiamento di posizione del Ministro Pichetto Fratin che ha aperto alla possibilità di trasferimento in sicurezza di JJ4 e contro la sua uccisione, oltre a proporre tutte le misure necessarie a favorire la convivenza pacifica tra umani e orsi che la Provincia di Trento non ha mai attuato, chiederemo  anche l’avvio immediato di azioni a tutela dei cuccioli di mamma JJ4.
 

Salviamo gli orsi!

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domenica 23 aprile 2023

Gli orsi in Trentino non sono affatto troppi

Non c’è alcuna necessità di uccidere l’orsa JJ4, ma soprattutto Il Trentino potrebbe accogliere senza problemi anche 300 orsi. Sono questi gli elementi focali dell’intervista rilasciata dal do... LEGGI I DETTAGLI

Non c’è alcuna necessità di uccidere l’orsa JJ4, ma soprattutto Il Trentino potrebbe accogliere senza problemi anche 300 orsi.

Sono questi gli elementi focali dell’intervista rilasciata dal dott. Roberto Guadagnini, Veterinario responsabile del progetto orsi per la Provincia di Trento, e pubblicata oggi dal Corriere della Sera.

Sono questi gli elementi focali dell’intervista rilasciata dal dott. Roberto Guadagnini, e pubblicata oggi dal Corriere della Sera. Il veterinario responsabile del progetto orsi per la Provincia di Trento e responsabile della cura dei plantigradi detenuti al Casteller mette così definitivamente alla berlina una delle tante fake news lanciate in questi giorni dal presidente Fugatti: in particolare afferma che gli orsi in provincia di Trento non sono affatto troppi, ma potrebbero tranquillamente triplicare la loro presenza in considerazione della vastità del territorio a loro disposizione.

E’ un’informazione preziosa che destituisce di ogni fondamento le farneticazioni del Presidente Fugatti che ultimamente si era inventato la necessità prima di trasferire 70 orsi, poi di ucciderli. Ma soprattutto questo dato, rilasciato da persona competente in materia, potrà aiutare il TAR di Trento in sede di giudizio nelle udienze previste per i prossimi 11 e 25 maggio, quando dovrà decidere della sorte di JJ4 e MJ5. Massimo Vitturi - responsabile area animali selvatici LAV

Sapere che il numero totale di orsi oggi presenti sul territorio provinciale non è affatto eccessivo, ma anzi sottodimensionato rispetto alla capacità portante dell’ambiente, permette di tranquillizzare i cittadini e ancora una volta ribadisce la necessità di avviare quanto prima un progetto che possa assicurare la convivenza pacifica tra cittadini e orsi attraverso attività educative e comunicative da svolgersi durante tutto il corso dell’anno. C’è però bisogno di una politica illuminata che affidi il compito a tecnici di grande competenza, così da individuare un percorso di condivisione tra tutte le categorie sociali presenti in Trentino.

La Commissione Europea aveva già provato nel 2018 ad avviare una piattaforma, a spese proprie, per favorire la convivenza pacifica coinvolgendo tutti i portatori d’interesse del territorio, ma l’offerta non era stata neppure presa in considerazione dalla allora neo costituita Giunta Fugatti, forse i tempi sono maturi per avviare questo processo, già sperimentato in altri territori europei che ha come ultimo fine assicurare la sicurezza di tutti i fruitori dei territori selvatici, siano essi persone o animali.

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sabato 22 aprile 2023

Il TAR sospende anche l'uccisione di MJ5

Il TAR di Trento sospende nuovamente un’altra ordinanza di morte, questa volta è la vita di MJ5 a beneficiarne, e lo fa conformandosi alla sua recentissima decisione su Jj4 e chiedendo nuovi adempi... LEGGI I DETTAGLI

Il TAR di Trento sospende nuovamente un’altra ordinanza di morte, questa volta è la vita di MJ5 a beneficiarne, e lo fa conformandosi alla sua recentissima decisione su Jj4 e chiedendo nuovi adempimenti in merito.

Noi di LAV accogliamo con gioia questa nuova grande vittoria per la vita degli orsi, che vedrà l’udienza di merito prevista per il 25 maggio su istanza della LeAL.


Mj5, che nonostante non abbia ucciso nessuno ha visto cadere sulla sua testa la scure vendicativa del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, era stato comunque condannato a morte. Ecco perché noi di LAV depositeremo a breve un’approfondita perizia al fine di far annullare anche la definizione di pericolosità, anticamera delle condanne a morte per gli orsi del Trentino.

Noi continueremo a ribadire la nostra disponibilità a portare in salvo gli orsi condannati a morte dalla vendicativa ricerca di sangue da parte del Presidente Fugatti.  Intanto oltre 96 mila persone hanno già firmato la nostra petizione contro la scellerata decisione di uccidere Jj4, Mj5 e M62.

Le cittadine e i cittadini italiani sono dalla parte degli orsi. Mentre il Presidente Fugatti è sempre più solo.

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venerdì 21 aprile 2023

ISPRA: ok allo spostamento di JJ4 all’estero nei rifugi indicati da LAV

Nonostante la nostra posizione resti ferma nella richiesta di accertamenti anche con ausilio della medicina forense veterinaria della esatta dinamica incidente, esprimiamo grande soddisfazione sul par... LEGGI I DETTAGLI

Nonostante la nostra posizione resti ferma nella richiesta di accertamenti anche con ausilio della medicina forense veterinaria della esatta dinamica incidente, esprimiamo grande soddisfazione sul parere depositato ieri sera da ISPRA al Tar di Trento.  

Ora, con buona pace del Presidente della Provincia Autonoma Fugatti, la condanna a morte di JJ4 è un’opzione per lui sempre meno percorribile.

Nel parere fornito dall’Istituto scientifico governativo si legge che i due rifugi indicati dalla LAV sono un’opzione che il TAR potrà prendere in considerazione per formulare il giudizio che sarà rilasciato nel corso dell’udienza collegiale di sospensiva confermata per il prossimo 11 maggio dopo che è stata rigettata la richiesta di Fugatti di anticiparla al 20 aprile.

Nei prossimi giorni ed entro i termini previsti, depositeremo tutta la documentazione tecnica necessaria ad attestare anche i requisiti di sicurezza delle due strutture così che il TAR possa assumere la sua decisione nella massima serenità anche alla luce dell’apertura dichiarata ieri dal Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin a soluzioni alternative alle uccisioni. Massimo Vitturi   - Responsabile Area Selvatici LAV

Le scomposte reazioni del Presidente Fugatti che da ieri vorrebbe uccidere fino a 70 orsi, il suo continuo alzare il tiro contro JJ4 e gli altri orsi, non hanno fatto altro che aumentare le legittime preoccupazioni di cittadini e turisti, con un effetto boomerang che dimostra ancora una volta tutta l’incapacità politica di questa Giunta, del tutto inadeguata a gestire la presenza degli orsi sul territorio favorendo la convivenza pacifica con i cittadini nel pieno rispetto della sicurezza di tutti, persone e animali.

La tragedia accaduta a Caldes deve rappresentare un punto di svolta da cui ripartire per avviare un progetto educativo-informativo rivolto a tutti i cittadini trentini.
Ma Fugatti, sordo e cieco a ogni proposta di buon senso fino a oggi, ha deciso una vendetta personale contro gli orsi che certamente, peraltro, non garantirà la sicurezza dei cittadini.

Ci appelliamo al Presidente della Repubblica Mattarella, in quanto garante della Costituzione e dell’articolo 9 che assicura la tutela della biodiversità e degli animali, e al Presidente del Consiglio Meloni affinché Fugatti venga richiamato al suo ruolo che non è quello di sceriffo e  affinché la gestione degli orsi - che è più grande di una provincia-  torni allo Stato e venga affidata ad un pool di esperti e coinvolga l’Europa con il mandato di implementare su tutto l’arco alpino un serio progetto di convivenza basato sulle migliori pratiche sviluppate in tutto il mondo nelle aree di presenza degli orsi di informazione e prevenzione.Massimo Vitturi   - Responsabile Area Selvatici LAV

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giovedì 20 aprile 2023

Nuova condanna a morte di un orso in trentino

Dopo Jj4 anche Mj5 è stato condannato a morte dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento, che è passato dal dichiarare “prendetevi i 70 orsi” a “ucciderò” ... LEGGI I DETTAGLI

Dopo Jj4 anche Mj5 è stato condannato a morte dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento, che è passato dal dichiarare prendetevi i 70 orsi” a “ucciderò” i 70 orsi”, in una sorta di  delirio di onnipotenza assetato di sangue, che deve essere contrastato.

LAV ricorre al TAR contro il decreto di uccisione di Mj5, un orso che non ha ucciso nessuno e deve essere lasciato libero di poter continuare a vivere nei boschi. Inoltre, dato non eludibile, Mj5 non è fonte di morte, ma ha avuto un solo incidente con una persona. Dettagli importanti che “abbassano” notevolmente il tanto millantato criterio di pericolosità dell’orso. Massimo Vitturi  -  Responsabile Animali selvatici LAV

La dichiarazione di condanna a morte di 70 orsi appresa oggi dalla prima pagina da L'Adige dà il polso di quanto la situazione stia sfuggendo di mano a Fugatti.

Ci appelliamo al Presidente della Repubblica Mattarella e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni affinché fermino il delirio di onnipotenza di uomo che si sta giocando il tutto per tutto pur di sterminare degli animali innocenti. È fondamentale che le Autorità di uno Stato democratico intervengano per riportare Il Presidente della Provincia Autonoma di Trento al suo ruolo istituzionale.Gianluca Felicetti  -  Presidente LAV.

A chiedere giustizia, ma non vendetta, per la sorte atroce di Andrea Papi, è peraltro il padre Carlo che oggi in un’intervista a La Repubblica  dichiara: La morte di Andrea si poteva evitare. Le istituzioni non hanno fatto niente per spiegare alla gente come comportarsi con un numero così alto di orsi: cosa fare per prevenire incontri, quali zone non frequentare, come reagire a un attacco. Hanno lasciato tutti ignoranti e tranquilli, senza nemmeno installare i cassonetti anti-orso in tutti i paesi a rischio."

L' ennesimo velo della farsa vendicativa di Fugatti è caduto: non può continuare a dire che uccide gli orsi per l’incolumità dei cittadini.

Se un padre che ha perso un figlio ha lucidità e la fermezza di dire che i responsabili sono da andare ad individuare in chi in 25 anni di amministrazione locale non ha fatto formazione e informazione, ci sentiamo di dire che Fugatti vuole solo sterminare gli orsi per il puro piacere di uccidere.Massimo Vitturi  -  Responsabile Animali selvatici LAV

A poche ore dal lancio oltre 24 mila persone hanno già firmato la nostra petizione contro la scellerata decisione di uccidere Jj4, Mj5 e M62 . E il numero è talmente in aumento che il contatore sta andando in tilt: 5 firme al secondo per dire “BASTA ORSI UCCISI”.  


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mercoledì 19 aprile 2023

LAV oggi a Trento: necessario tavolo tecnico sul futuro orsi

Alle innumerevoli mancate risposte del Presidente Fugatti, compresa quella odierna a un incontro e alla possibilità di visitare l’orsa JJ4 al Casteller, LAV ha ribattuto con una conferen... LEGGI I DETTAGLI

Alle innumerevoli mancate risposte del Presidente Fugatti, compresa quella odierna a un incontro e alla possibilità di visitare l’orsa JJ4 al Casteller, LAV ha ribattuto con una conferenza stampa a Trento e davanti al Casteller stesso, per dichiarare in via ufficiale e tramite i media ciò che avrebbe potuto dire direttamente alla Provincia Autonoma. 

Nel ricordo di Andrea Papi e della sua famiglia che non vuole l’uccisione di JJ4, continuiamo ad essere preoccupati per la mancata attivazione delle attività di informazione e prevenzione, innanzitutto, e per la vita degli orsi - compresi i 3 cuccioli di JJ4, ora soli, che potrebbero spingersi verso i centri abitati in cerca della mamma e imbattersi nuovamente negli esseri umani. Massimo Vitturi  - Responsabile Area Animali Selvatici 
Avvenimenti tragici, come quello della morte di Andrea Papi, sono la dimostrazione non della colpevolezza degli orsi, ma della trascuratezza e non curanza con cui la Provincia di Trento ha, negli anni, trattato il tema della convivenza con gli animali selvatici” Gianluca Felicetti - Presidente LAV

Proposte ignorate 

A febbraio 2021, un anno prima che JJ4 partorisse i cuccioli che l’accompagnavano nel momento della cattura e la cui difesa potrebbe essere all’origine dell’aggressione mortale, la Provincia di Trento aveva ricevuto il parere positivo di ISPRA per procedere alla sterilizzazione dell’animale, perché “l’approccio proposto potrebbe effettivamente prevenire ulteriori comportamenti aggressivi da parte della femmina, escludendo ulteriori riproduzioni future dell’animale”, ma per motivi sconosciuti la Giunta Fugatti decise di non dare luogo alla sterilizzazione.

Questo nonostante ISPRA avesse precisato che, in assenza di cuccioli, l’orsa poteva essere potenzialmente innocua e nonostante, addirittura, non fosse stato sostituito il radiocollare guasto.  

Nello stesso anno, a seguito del convegno internazionale da noi promosso “Convivere con gli orsi in Trentino”, LAV era riuscita finalmente a incontrare l’assessora provinciale Zanotelli e il dirigente provinciale De Col e Giovannini, consegnando loro le proposte di una strategia di convivenza pacifica con gli orsi. Unico risultato sono state delle alzate di spalle e soprattutto nessun atto è seguito a quell’incontro da parte dell’amministrazione, che non ha neanche voluto partecipare al Convegno dove erano presenti esperti internazionali ed Istituzioni, tra cui la stessa ISPRA.  

Una delle proposte del nostro piano strategico era la sostituzione di tutti i cassonetti dei rifiuti con i “modelli anti-orso”. La presenza di cibo è infatti considerata uno dei fattori principali che spinge gli orsi a diventare “confidenti”, ossia ad abbandonare la loro naturale diffidenza nei confronti dell’uomo, identificato invece come fonte di cibo di facile reperibilità. 

Eppure, nulla di tutto ciò è stato fatto. Non si è voluto mettere in atto attività di prevenzione, sensibilizzazione e informazione; quindi, ora alla Provincia di Trento non rimane altro che scaricare le responsabilità sugli orsi e prendere provvedimenti drastici: rinchiuderli e addirittura ucciderli.  

Due santuari rifugi pronti ad accogliere  gli orsi

LAV oggi ha illustrato le due possibili destinazioni per i tre orsi considerati “problematici”, pur di salvargli la vita e a prescindere dall’esito dei Tribunali: sono due santuari rifugi che sono pronti ad accogliere immediatamente gli orsi condannati a morte. Si tratta di Gnadenhof für Bären, in Germania, e di Al Ma'wa for Nature and Wildlife, in Giordania, realizzato da Princess Alia Foundation e da Four Paws, due luoghi verificati da LAV, adeguati a far vivere gli orsi sereni e al meglio possibile per le loro caratteristiche etologiche.  

Il Casteller, infatti, è un ergastolo che ha una superficie totale, per ogni orso, equivalente a un terzo del campo da gioco del Trento Calcio, Casteller sul quale pende anche un fascicolo presso il Tribunale penale di Trento. Si rende quindi inutile il provvedimento di uccisione degli animali: una soluzione che non prevede violenza c’è e non può essere ignorata, anche alla luce della riforma della Costituzione, che all’art. 9 prevede espressamente “la tutela degli animali e della biodiversità”.  

Chiediamo quindi alla Provincia di Trento di accettare la nostra proposta e di affidarci la custodia di JJ4, MJ5 e M49, così da poter procedere con il loro trasferimento, poiché una volta catturati, la loro uccisione aggiunge nulla alla paventata sicurezza dei trentiniMassimo Vitturi  - Responsabile Area Animali Selvatici

I veterinari: JJ4 non è un pericolo

Tra l’altro l’ordine dei medici veterinari afferma che “non si rilevano al momento pericoli verso la popolazione in quanto risulta catturata e custodita”.  

LAV, infatti, accoglie con soddisfazione la dichiarazione odierna dei veterinari trentini che “sollecita i colleghi professionisti veterinari addetti a vario titolo di non assumere alcuna iniziativa che possa provocare la morte del soggetto per eutanasia, in applicazione del codice deontologico nazionale dei medici veterinari perché si ucciderebbe un animale sano”. 


Il futuro degli orsi trentini

Rispetto, infine, alla volontà del Presidente Fugatti di ridurre il numero degli orsi in Trentino a soli 50, LAV ritiene il provvedimento come frutto di incompetenza e improvvisazione. Solo la mancanza di opere di prevenzione e gestione della convivenza comporta incidenti, che quindi possono avvenire sia che siano in una popolazione composta da 50 orsi, sia che siano in una popolazione di 100 orsi. Ricordiamo, ad esempio, il caso dell’orsa Daniza, catturata e uccisa dalla Provincia di Trento per un’aggressione avvenuta nel 2014, quando in Trentino il numero stimato di orsi era tra i 41 e i 51 cioè proprio il numero totale che Fugatti invoca ora.  

Il futuro degli orsi trentini non può stare sul tavolo del “Comitato provinciale per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza". Deve trovarsi soprattutto sul tavolo scientifico ed etico con Ministero dell'Ambiente, ISPRA, Unione Europea ed associazioni animaliste e ambientaliste che, con cognizione di causa, possano lavorare ad un serio progetto di convivenza pacifica garantendo sia la sicurezza che la vita degli orsi, che non hanno altra colpa se non quella di comportarsi come taliGianluca Felicetti - Presidente LAV


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martedì 18 aprile 2023

Catturata JJ4

JJ4 è stata catturata la scorsa notte e ora l’orsa si trova rinchiusa al Casteller di Trento, viene così a decadere ogni pretesto riguardo la sicurezza dei cittadini che secondo il Presidente Fuga... LEGGI I DETTAGLI

JJ4 è stata catturata la scorsa notte e ora l’orsa si trova rinchiusa al Casteller di Trento, viene così a decadere ogni pretesto riguardo la sicurezza dei cittadini che secondo il Presidente Fugatti giustificherebbe l’uccisione dell’orsa.

La LAV domani sarà a Trento e chiede un incontro urgente con il Presidente Fugatti così da organizzare il trasferimento dell’orsa nel rifugio-santuario individuato all’estero dall’associazione e poter vedere l’orsa al Casteller per provare a verificare le condizioni di detenzione e di salute di JJ4.

Nei prossimi giorni, infatti, il Tribunale di Trento dovrà esprimersi sull’opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale intentato da LAV contro Fugatti, per i maltrattamenti e l’uso di psicofarmaci su M49, che potrebbe quindi presto essere indagato per maltrattamento di animali proprio in relazione alle condizioni di detenzione degli orsi.

È tanto più evidente che ora il TAR di Trento ha tutto il tempo per decidere sulla cancellazione dell’Ordinanza di uccisione nell’udienza già prevista per il prossimo 11 maggio, senza la necessità di anticiparla al 20 aprile, come richiesto dal Presidente Fugatti desideroso di uccidere l’orsa nel più breve tempo possibile.

Per anticipare la data della pronuncia, la Provincia afferma di avere già depositato al TAR tutta la documentazione richiesta, in realtà dall’analisi effettuata dall’Ufficio Legale della LAV risulta che il deposito sia limitato esclusivamente a un estratto del verbale della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza tenutasi in Prefettura il 7 aprile, una nota della Procura vaga e generica che afferma che dai primi accertamenti sembrerebbe la responsabilità sia di JJ4 ma indicando che vanno analizzati 10 reperti e una sola relazione sanitaria del tutto generica.

In realtà il Presidente del TAR di Trento è stato molto chiaro: per poter decidere sulla sospensione collegiale della famigerata ordinanza vuole che la Provincia di Trento gli fornisca:

  • documentata relazione sui fatti per cui è causa,
  • corredata dalla copia del verbale della predetta riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutasi in data 7 aprile 2023 presso il Commissariato del Governo di Trento e relativa ai fatti medesimi,
  • nonché dai referti sanitari sulle cause del decesso e la natura e tipologia delle ferite riscontrate sulla vittima,
  • nonché dai referti attestanti l’individuazione dell’orsa JJ4 quale animale aggressore.

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venerdì 14 aprile 2023

TAR sospende l'esecuzione di Jj4

Il TAR  ha sospeso fino all'11 maggio l'esecuzione dell'orsa Jj4, accogliendo le motivazioni del nostro ricorso, depositato nei giorni scorsi per impedire l’abbattimento dell’animale Un... LEGGI I DETTAGLI

Il TAR  ha sospeso fino all'11 maggio l'esecuzione dell'orsa Jj4, accogliendo le motivazioni del nostro ricorso, depositato nei giorni scorsi per impedire l’abbattimento dell’animale

Una vittoria per LAV e per chi crede nelle posizioni dell'Associazione, sempre dalla parte dell'orso.

ll nostro Ufficio Legale ha lavorato alacremente per evitare un'azione che appariva più come un gesto di vendetta nei confronti dell’orso che un'efficace ricerca della sicurezza di tutti in una convivenza pacifica e informata.

L' ordinanza firmata dal Presidente della Provincia autonoma di Trento è stata sospesa. 

All'arroganza del Presidente Fugatti nel rispondere alle nostre proposte per il salvataggio di Jj4, il TAR ha risposto con la sospensione del provvedimento. Una reazione legittima e di buon senso che permetterà di individuare una soluzione ragionata e proattiva alla difficile vicenda di Jj4.LAV



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giovedì 13 aprile 2023

Uccisione MJ5

Ispra ha dato parere positivo all’uccisione di Mj5, che verrà ucciso nell’attesa di ricevere il medesimo parere per Jj4 e M62, un orso accusato non di essere problematico ma di essere troppo conf... LEGGI I DETTAGLI

Ispra ha dato parere positivo all’uccisione di Mj5, che verrà ucciso nell’attesa di ricevere il medesimo parere per Jj4 e M62, un orso accusato non di essere problematico ma di essere troppo confidente con gli esseri umani.

Il Presidente Fugatti ha già alzato il tiro dichiarando che “questi 3 orsi verranno uccisi e per chi si candida mettiamo a disposizione gli altri 70”.

La volontà della Provincia Autonoma di Trento è ormai chiara: non c’è l’intenzione di lavorare ad una convivenza pacifica tra cittadini e plantigradi attraverso buone pratiche già applicate con successo in altri territori, ma l’unico scopo dell’amministrazione sembra essere quello di ottenere vendetta nei confronti degli orsi e nei confronti di una mala gestione da imputare solo all’amministrazione locale.

Le modalità sono loro indifferenti: trasferimento o uccisione, vale tutto purché stiano lontano dal Trentino.

LAV ha ufficializzato ieri mattina al Presidente della Provincia autonoma di Trento e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Frattin la disponibilità a trasferire immediatamente Jj4 in un rifugio sicuro. La proposta viene allargata anche a Mj5.

Ricordiamo che con una concreta alternativa alla morte per Jj4 l’Ordinanza del Presidente Fugatti che ne dispone l’uccisione è quindi inutile ed eseguirla comunque può integrare il reato di uccisione di animale “non necessitata”.

Attendiamo l’ordinanza di uccisione per Mj5 per ribadire il medesimo concetto.


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giovedì 13 aprile 2023

Salvare l'orsa JJ4

Abbiamo trovato un luogo sicuro dove portare JJ4 ed evitare così la sua uccisione. Si tratta di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere subito l’orsa, per garantirle di continuare ... LEGGI I DETTAGLI

Abbiamo trovato un luogo sicuro dove portare JJ4 ed evitare così la sua uccisione. Si tratta di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere subito l’orsa, per garantirle di continuare con serenità la sua esistenza. 

LAV ha già ufficializzato formalmente la proposta con una lettera inviata al Presidente della Provincia Autonoma di Trento e al Ministro dell’Ambiente, chiedendo di sospendere con urgenza l’ordine di ucciderla e mettendosi a disposizione immediatamente per le operazioni di trasferimento.

Nel corso della puntata del 12 aprile di Controcorrente, programma di approfondimento giornalistico in onda su Rete 4, Massimo Vitturi, Responsabile Area Animali Selvatici LAV, ha spiegato con chiarezza le ragioni del fallimento del progetto LIFE Ursus per il ripopolamento dell'area trentina e ha presentato la proposta di LAV per salvare JJ4.


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mercoledì 12 aprile 2023

LAV si candida a portare in salvo orsa JJ4 in un rifugio sicuro

LAV ha trovato un luogo sicuro dove portare JJ4 ed evitarle così l’uccisione. Si tratta di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere immediatamente l’orsa. LAV ha già ufficializz... LEGGI I DETTAGLI

LAV ha trovato un luogo sicuro dove portare JJ4 ed evitarle così l’uccisione. Si tratta di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere immediatamente l’orsa.

LAV ha già ufficializzato formalmente la proposta con una lettera inviata al Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin chiedendo di sospendere con urgenza l’ordine di ucciderla e mettendosi a disposizione immediatamente per le operazioni di trasferimento del plantigrado. 

L’Ordinanza del Presidente Fugatti che ne dispone l’uccisione è quindi inutile ed eseguirla comunque, essendoci un’alternativa concreta che la Provincia ha il dovere di vagliare, può integrare il reato di uccisione di animale “non necessitata”.  

Oltre alla messa in salvo dell’orsa, i prossimi passi che porteremo avanti come LAV si muovono su due binari: depositare il ricorso al TAR per impedire l’abbattimento dell’orsa JJ4 disposto dalla Provincia e fare in modo che la stessa Amministrazione locale finalmente si attivi per garantire una pacifica convivenza tra umani e plantigradi attraverso lo sviluppo di un progetto di convivenza fondato sulla prevenzione, come indicano i maggiori esperti mondiali.  

Questo può essere riassunto in formazione e informazione a popolazione residente e turisti, efficace gestione dei rifiuti, vietare l’accesso ad alcune aree in determinati periodi dell’anno esattamente come accade in altri Paesi dove vivono gli orsi. Infine, ma non meno importante, attivare tutti i sistemi di tutela e monitoraggio della popolazione dei plantigradi che sono tornati a vivere in Trentino per volontà della Provincia di Trento con il contributo economico dell’Unione Europea.  


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lunedì 10 aprile 2023

Emessa ordinanza uccisione orso

“Intervento di rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica”. Questa la prima ordinanza firmata dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. ... LEGGI I DETTAGLI

“Intervento di rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica”. Questa la prima ordinanza firmata dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Un provvedimento contingibile e urgente”, recita il documento, in base al quale il Corpo Forestale Trentino ha l’ordine di proseguire un monitoraggio intensivo nelle zone dove si è verificato l’incidente, procedere con l’identificazione genetica dell'individuo responsabile dell’aggressione di Andrea Papi e di procedere con la sua uccisione.

Inoltre, “eventuali orsi catturati e sospettati di essere l’orso ricercato saranno detenuti in cattività in attesa della conferma genetica”, che dia certezza della loro identità.

LAV, come annunciato fin da subito, risponderà colpo su colpo a questa rappresaglia insensata nei confronti degli orsi voluta dal Presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici.

Il nostro Ufficio Legale è già a lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell’orso, che non la ricerca di sicurezza per i cittadini attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali. Ci opporremo al provvedimento e faremo ricorso al TAR. Massimo Vitturi, area Animali Selvatici

LAV è pronta a impugnare qualsiasi altro atto che metta a rischio la vita degli orsi, a cominciare da quello, annunciato ancora da Fugatti, che prevede di uccidere altri 60 individui per ridurre la presenza dell’orso nelle valli trentine.

Uccidere gli orsi non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solamente altro sangue innocente che va a sommarsi a quello già versato.

La sicurezza dei cittadini è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si trovano in un territorio in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma. Per questo è importantissimo sapere come comportarsi nel caso ci si trovi in una zona frequentata dagli orsi e nel caso di vero e proprio incontro con un orso. Massimo Vitturi, area Animali Selvatici

Un’informazione che doveva essere trasmessa ai cittadini proprio dalla Provincia di Trento, che invece negli ultimi 24 anni non ha fatto nulla. E oggi, non potendo più prevenire, se la prende con gli animali.



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sabato 08 aprile 2023

Conferenza stampa Fugatti

Ucciderne subito 4, poi altri 60, la metà della popolazione dei plantigradi, questa la rappresaglia contro gli orsi annunciata da Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento.Alla ... LEGGI I DETTAGLI

Ucciderne subito 4, poi altri 60, la metà della popolazione dei plantigradi, questa la rappresaglia contro gli orsi annunciata da Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento.

Alla luce della conferma del decesso di Andrea Papi che ancora piangiamo, a causa dell’aggressione di un plantigrado, quella del Presidente Fugatti è una reazione priva di ogni fondamento logico e scientifico, mossa solamente da un senso di becera vendetta.

Questa rappresaglia aggiungerà solo sangue innocente a sangue innocente mentre l’Amministrazione provinciale trentina, come tutte quelle che l’hanno preceduta, non è stata in grado di favorire la convivenza pacifica nel rispetto della vita degli umani e degli orsi. Si tratta di “una lucida strategia politica e ideologica” non scientifica, come ha detto il medico veterinario trentino Alessandro De Guelmi che ha curato il progetto “Life Ursus” di reintroduzione dell’orso voluto dalla stessa Provincia oltre vent’anni fa, finanziato con soldi pubblici chiesti e ottenuti da Trento all’Unione Europea, animali prima sterminati da caccia e urbanizzazione e poi usati come attrazione turistica e indotto commerciale". Simone Stefani, Vicepresidente nazionale LAV e responsabile LAV Trentino

Le responsabilità della Provincia di Trento e la sua inadeguatezza nel gestire la sicurezza dei cittadini sono oggi ancora più evidenti e ne sono testimoni tutti gli incidenti registrati nel corso degli anni, sempre riconducibili a comportamenti umani inadeguati al contesto di un incontro con l’orso.

Risponderemo colpo su colpo, nelle Aule giudiziarie e in piazza, a ogni minaccia alla vita degli orsi e per continuare a coltivare la possibile, necessaria, pacifica convivenza fra tutti. Le accuse del Presidente Fugatti gli si ritorceranno contro perché dimostreremo in ogni Tribunale e ai cittadini che non è stato mai fatto tutto ciò che era nelle possibilità di Provincia e Comuni per prevenire gli incidenti, informando correttamente e assiduamente cittadini e turisti, eliminando le attrattive per gli orsi come i rifiuti, vietando l’accesso umano in alcuni boschi in particolari periodi dell’anno, come succede normalmente in altri Paesi. Massimo Vitturi, area Animali Selvatici

La conferenza stampa di ieri di Fugatti, convocata dopo la tragedia avvenuta a Caldes, poteva rappresentare l’occasione per l’Amministrazione provinciale di Trento di assumersi pubblicamente la responsabilità della mancata informazione e educazione dei cittadini alla prevenzione degli incidenti con gli orsi. Un’opportunità per ripartire costruendo un nuovo rapporto tra orsi e cittadini basato su rispetto e consapevolezza.

Invece il Presidente Fugatti ha deciso di scatenare un’offensiva che non sarà utile a nessuno, perché l’odio e il desiderio di vendetta non insegneranno certamente ai cittadini come comportarsi nel caso in cui dovessero incontrare un orso sul loro cammino e quindi nulla cambierà per la loro sicurezza.


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venerdì 07 aprile 2023

Conferma autopsia morte uomo

Non sapremo mai come sono andate realmente le cose, cos’è che ha scatenato la reazione dell’orso, ma l’esito dell’autopsia è inequivocabile: stando a quanto riportato da Ansa, il runner è m... LEGGI I DETTAGLI

Non sapremo mai come sono andate realmente le cose, cos’è che ha scatenato la reazione dell’orso, ma l’esito dell’autopsia è inequivocabile: stando a quanto riportato da Ansa, il runner è morto per le ferite procurategli da un orso.

LAV esprime profondo cordoglio alla famiglia di Andrea Papi.

Ora, come già accaduto in tutti gli altri incidenti con gli orsi, scatterà la reazione istituzionale, con tutta probabilità la Provincia emetterà un’ordinanza per l’uccisione dell’orso, che comunque non modificherà minimamente la sicurezza della zona.

La Provincia di Trento continua ad agire per reazione, solo rispondendo agli incidenti con catture o uccisioni. Una strategia fallimentare, semplicemente perché per ogni orso imprigionato o ucciso ce ne sono altre decine che, potenzialmente, potrebbero rappresentare un problema in futuro, se i cittadini non saranno messi in condizione di conoscere quali sono le regole di comportamento da seguire in un territorio frequentato dagli orsi. Qualche anno fa la Provincia di Trento ha riassegnato la competenza della gestione dei grandi carnivori, trasferendola nell’ambito della Protezione Civile, operazione anche questa rivelatasi fallimentare, considerato che dal punto di vista della prevenzione degli incidenti nulla è cambiato.

È perciò evidente che il pericolo maggiore per i cittadini trentini non è tanto rappresentato dagli orsi in sé, quanto dalle stesse politiche messe in atto dalla Provincia, che non sono mai state in grado di fornire ai cittadini le informazioni necessarie per poter vivere il territorio, dopo il profondo mutamento indotto dall’introduzione degli orsi - avvenuta all’inizio degli anni 2000 per volontà della Provincia stessa.

I cittadini sono stati lasciati in balìa di sé stessi, come se la presenza o meno degli orsi sul territorio non facesse alcuna differenza. Tutto ciò nonostante già nel 2002, quando gli orsi in Trentino erano poco più di una decina, la Giunta provinciale aveva già ravvisato la necessità di dotarsi di un piano “al fine di assicurare le condizioni per una coesistenza pacifica”. Ma da quel momento non è stato fatto più nulla, nessuno dei Presidenti che si sono succeduti alla guida della Provincia si è più curato della sicurezza dei cittadini. Neppure quando, nel 2016, è stato messo a punto il Piano di comunicazione redatto dal Parco Naturale Adamello Brenta con il MUSE, in collaborazione con il Settore Grandi Carnivori della Provincia. Un Piano che ha come obiettivo generale “l’accettazione sociale nei confronti dell’orso”, da perseguire anche attraverso la comunicazione di “quale sia il comportamento più corretto per evitare situazioni problematiche”, ma che continua ad ammuffire in qualche cassetto della Provincia.

Continuare a far finta che nulla sia cambiato dopo l’introduzione degli orsi in Trentino è l’elemento cardine che mette a rischio la sicurezza dei cittadini, lasciare che si arrangino per conto proprio approcciando ai territori come se fossimo ancora negli anni ’90 - quando gli orsi erano oramai considerati estinti - è un comportamento irresponsabile da parte dell’amministrazione provinciale, il primo elemento a mettere repentaglio la vita dei cittadini ogni volta che escono dai centri abitati.

La montagna sta ormai diventando un immenso luna park, in cui ogni occasione è buona per attrarre nuovi turisti, ma anche per modificare l’approccio di chi in montagna ci vive da sempre. Come afferma lo stesso Senatore Luigi Spagnolli, ex dirigente dell’Ufficio Caccia e Pesca della provincia di Bolzano, che non può essere certo tacciato di vicinanza con il mondo animalista, “prima in montagna si andava col passo cadenzato dell’alpino, l’orso ti vedeva e si spostava. Adesso chi corre o va con le e-bike appare all’improvviso, l’orso si spaventa e reagisce”.

È quindi tutta una questione di prevenzione e riduzione del rischio, nella consapevolezza che il rischio zero non esiste in alcun ambito della vita umana.


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giovedì 06 aprile 2023

Uomo morto Trentino

È stato ritrovato questa mattina nei boschi della Val di Sole, in Trentino, il corpo senza vita di un runner del quale si erano perse le tracce nella giornata di ieri.Sono in corso in questi momenti ... LEGGI I DETTAGLI

È stato ritrovato questa mattina nei boschi della Val di Sole, in Trentino, il corpo senza vita di un runner del quale si erano perse le tracce nella giornata di ieri.

Sono in corso in questi momenti accertamenti da parte delle autorità, ma già qualche media ipotizza che la morte possa essere ricondotta all’aggressione di qualche animale selvatico a causa delle ferite che sarebbero state riscontrate sul corpo dell’uomo.

No a semplicistiche scorciatoie che vogliono mettere sul banco degli imputati gli animali selvatici, lanciando magari qualche nuova crociata anti orso. Le ferite ritrovate sul corpo dell’uomo potrebbero benissimo essere successive alla sua morte avvenuta per altre cause, per questo motivo chiediamo che la Provincia di Trento coinvolga immediatamente il Centro di referenza nazionale del Ministero della Salute per la medicina forense veterinaria, centro di eccellenza nazionale che può contribuire a valutare l’origine delle ferite anche ricorrendo all’analisi del DNA. Massimo Vitturi, area Animali Selvatici


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