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Impossibile migliorare condizioni animali in trasporti via mare: serve stop

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Ultimo aggiornamento

lunedì 28 giugno 2021

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Le conclusioni tratte dal Consiglio dell'Unione europea in relazione alle esportazioni di animali vivi verso Paesi terzi, e al loro trasporto via mare, sono "sgradite, inutili e non necessarie".

LAV, con Animal Equality e CIWF, fa sue le dichiarazioni di Eurogroup for Animals, sulla necessità, espressa dal Consiglio, di "regole migliori per il trasporto marittimo di animali vivi", perché queste non sarebbe mai in grado di mitigare i gravi rischi associati a questo commercio obsoleto.

Lo dimostrano i recenti incidenti delle navi Elbeik e Karim Allah, così come il nuovo studio di uno dei membri di Eurogroup for Animal, Animal Welfare Foundation (AWF), e Robin des Bois sui trasportatori di bestiame certificati dall'UE, che confermano, laddove ce ne fosse bisogno, che l'esportazione di animali vivi è una pratica da abbandonare.

Il Consiglio UE, però, ha anche invitato "la Commissione a presentare una proposta per un regolamento rivisto sul benessere degli animali durante il trasporto, se possibile, prima di quanto indicato nella strategia Farm to Fork", e questo è un dato positivo.

Animal Equality, CIWF e LAV ritengono che la revisione del regolamento sui trasporti debba introdurre una durata massima del viaggio molto più breve, nonché il divieto di esportazione di animali vivi. Un tale approccio si adatterebbe agli obiettivi della strategia Farm to Fork dell'UE per accorciare significativamente la catena di approvvigionamento.