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Abbigliamento usato sì, ma animal-free. Sempre.

Perché l'antispecismo, quando è autentico, non ammette eccezioni di convenienza.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 09 ottobre 2025

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Gli animali non sono materiali

Il mercato dell'usato, gli store e i siti di abbigliamento di seconda mano, l'etica tendenza al riuso sono sicuramente alternative forti all'invasione della fast-fashion, con un occhio allo sfruttamento dei lavoratori e all'impatto ambientale. E gli animali?

"L'animale ha già sofferto, tanto vale non sprecare". È una posizione che ho sentito ripetere spesso, e che merita una riflessione più profonda.

Quando scegliamo di vestire animal-free. Stiamo facendo una dichiarazione più profonda: gli animali non sono materiali. Non sono risorse da utilizzare, nemmeno quelle già "consumate"

Il mercato dell'usato non è separato da quello del nuovo. Quando acquistiamo usato di origine animale, sia esso pelle, lana, seta o pelliccia, sosteniamo la percezione che quei materiali mantengano valore nel tempo. 

Ogni  acquisto nel vintage animal-based è un voto a favore di quella categoria merceologica.

Quale tipo di mondo vogliamo costruire?

Vogliamo un mondo in cui continuiamo a trattare gli animali come materie prime disponibili, oppure uno in cui riconosciamo che i loro corpi non ci appartengono, in nessuna forma, in nessun momento?

Quando facciamo eccezioni, quando diciamo "sì, ma in questo caso...", stiamo in realtà dicendo che la sofferenza di quegli animali specifici conta meno dei nostri bisogni. Stiamo ripetendo lo stesso schema di pensiero che l'antispecismo cerca di smantellare. 

Melanie Joy ci ha insegnato a riconoscere il carnismo, il sistema ideologico invisibile che ci fa classificare gli animali. Alcuni da amare, altri da mangiare, altri ancora da indossare. Il primo passo è vedere questo sistema. Il secondo è rifiutarlo. Completamente.

L'usato è una scelta preziosa, necessaria, intelligente. Ma deve restare rigorosamente animal-free. Perché l'antispecismo, quando è autentico, non ammette eccezioni di convenienza. Una volta che hai visto davvero cosa significa per un animale diventare materiale, non puoi più indossare quella sofferenza addosso. Nemmeno vintage. E poi le alternative animal free non si contano più!