Chiediamo al Governo e al Parlamento di agire quanto prima con una Legge nazionale di divieto dei botti.
Si avvicina il Capodanno e noi di LAV, a fronte delle 103mila firme raccolte già lo scorso anno, chiediamo al Governo e al Parlamento di agire quanto prima con una Legge nazionale di divieto dei botti, a fronte di una loro comprovata pericolosità per le persone, per gli animali e per l’ambiente.
Alla Camera sono state depositate due distinte proposte di legge a nome degli onorevoli Patrizia Prestipino (PD)e Devis Dori (AVS), che chiedono di vietare i botti per tutelare l’incolumità, la quiete e la sicurezza pubblica, oltre che gli animali domestici e selvatici, e per prevenire danni al patrimonio artistico, culturale, ambientale e ai beni privati. Auspichiamo che anche al Senato vengano presentati testi analoghi, sostenuti in modo trasversale da tutte le forze politiche, perché si tratta di una tematica che non può che unire. Ci appelliamo anche al Ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, del Made in Italy, Adolfo Urso, e della Salute, Orazio Schillaci, affinché il Governo le sostenga con determinazione nell’interesse dell’incolumità di persone e animali, della riconversione delle attività e della tutela della salute pubblica.
C’è necessità urgente di proibire il possesso, l’uso, l’acquisizione e la cessione a qualsiasi titolo di articoli come petardi, i razzi, i bengala, i raudi e i tradizionali fuochi d’artificio.
I tempi sono maturi: già diversi Paesi, europei e non, hanno vietato o regolamentato in maniera stringente l'uso dei “botti” e degli articoli pirotecnici. Ad esempio, dal primo gennaio del 2026 nei Paesi Bassi non sarà più possibile acquistare e utilizzare fuochi d’artificio per uso privato.
La Polizia di Stato riporta che i dati relativi agli incidenti dell’ultimo Capodanno evidenziano un aumento generale dei feriti umani, con un calo di quelli con meno di 40 giorni di prognosi, ma con un aumento significativo di quelli gravi con una prognosi superiore. In particolare, se nel 2024 le persone colpite sono state 274, di cui 49 ricoverate, questo inizio anno sono state 309, di cui 69 ricoverate. Tra i feriti aumenta anche il numero dei minori coinvolti, salito da 64 a 90. A Torino, la città che ha visto gli episodi più gravi, in tre distinte situazioni, altrettanti minorenni hanno subito rispettivamente gravi ustioni al viso, una grave lesione alla mano destra e, infine, la perdita dell’occhio destro.
Cani e gatti, che hanno un udito sensibilissimo, sono vittime designate, possono essere preda di un terrore incontrollabile con esiti anche letali. Infatti, l'udito umano è in grado di percepire una gamma di suoni fino a 20 mila hertz, il cane fino a 40/46 mila hertz, il gatto fino a 70.000 Hz, solo per fare degli esempi. Ogni primo gennaio è lunga la serie di segnalazioni di animali morti o feriti, oppure di smarrimenti in seguito a fughe.
Proprio per questo l’Unità di Emergenza LAV, come già lo scorso anno, ha attivato un servizio di assistenza e ricerca degli animali in fuga, che questa volta si concentrerà sul territorio di Firenze e sulle zone limitrofe, intervenendo per soccorrere eventuali feriti e attivandosi nella ricerca di cani e gatti scappati dalle abitazioni.
Abbiamo pubblicato alcuni consigli su come prendersi cura dei propri animali in occasione del Capodanno, ma chi non può essere tutelato sono invece gli animali selvatici e quelli che vivono liberi nelle nostre città. Non soltanto i cani e i gatti randagi, ma anche gli uccelli o i mammiferi che popolano i centri urbani, che spaventati dai botti possono morire d’infarto o andare a ferirsi gravemente. Emblematico è il caso della strage di storni avvenuta a Roma nel Capodanno 2021, in cui centinaia di uccelli morirono abbattendosi al suolo durante le esplosioni.
L’ambiente, infine, risulta ai rilievi delle agenzie preposte fortemente inquinato dai fumi e dai residui dei botti, con conseguenze negative per tutti.
Lo scorso anno LAV ha commissionato una Indagine Doxache mostra che il 94% degli italiani è contrario all’uso dei botti per i festeggiamenti di Capodanno: di questi, infatti, il 63% è completamente disposto a rinunciarvi e il 31% già non li usa. Il 94% è disposto quindi a festeggiare con metodi alternativi ai botti e il 93% ritiene che le Istituzioni dovrebbero fare di più per tutelare gli animali e gli esseri umani.