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Scopri il nostro lavoro per contrastare l'uso degli animali nella ricerca e scegli da che parte stare

Ancora milioni di animali vengono maltrattati e uccisi per la sperimentazione. Ci battiamo ogni giorno per una ricerca senza animali.

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mercoledì 01 febbraio 2023

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Abbiamo ottenuto la legge nazionale più restrittiva in Europa contro la vivisezione

Da 45 anni LAV si batte per una ricerca etica, all’avanguardia e innovativa.

Come? Diffondendo l’importanza scientifica e civile dei metodi che non prevedono l’utilizzo di animali e collaborando con piattaforme scientifiche di divulgazione dei modelli alternativi, con università e con giovani ricercatori.

Dopo anni di lotta animalista, sia sul piano scientifico che legale, abbiamo ottenuto la legge nazionale più restrittiva in Europa che prevede, tra l’altro, il divieto di allevare cani, gatti e primati per la vivisezione. La legge proibisce anche l’uso delle grandi scimmie, come scimpanzé e gorilla che, insieme a qualsiasi altra specie – inclusi randagi e animali in via d’estinzione – possono essere impiegati nei laboratori d’oltre confine.

Grazie al lunghissimo processo contro Green Hill, abbiamo fatto chiudere il famigerato allevamento di cani da laboratorio, riuscendo a liberare quasi 3000 animali. I cuccioli, gli adulti e le fattrici salvati, spesso traumatizzati a livello fisico e psicologico, hanno trovato casa e famiglia.

Con un risultato unico in Europa, siamo riusciti a far cessare ben 3 linee di ricerca sui primati, salvando intere colonie di macachi stabulate nei laboratori delle Università di Modena, Padova e Verona.

Vogliamo una ricerca davvero libera e un’evoluzione della conoscenza che tuteli non solo gli animali, ma anche la salute delle persone, perciò finanziamo progetti basati su modelli in vitro, computazionali, con recupero di tessuti di scarto umani e sistemi in grado di simulare organi e tessuti.

La vivisezione fagocita quasi tutti i fondi destinati alla ricerca, con oltre 1 miliardo e 300 milioni per test su animali in Italia, ma abbiamo ottenuto in tre anni (2020-2022), lo stanziamento di 6 milioni di euro per lo sviluppo di metodi sostitutivi. Ci battiamo perché questi fondi diventino continui e molto più cospicui. Il nostro impegno ha condotto alla creazione posti di lavoro di durata pluriennale e di borse di studio a ricercatrici e ricercatori che hanno pubblicato su riviste internazionali i risultati dei progetti finanziati.

Siamo impegnati anche nella lotta per la conferma del divieto di trapianto di organi tra specie diverse e di utilizzo di animali per investigare gli effetti – in realtà già noti da decenni - di sostanze d’abuso come il fumo e l’alcol.

In campo cosmetico, dopo 25 anni di battaglie, abbiamo ottenuto il divieto di testare le materie prime e di importare ingredienti sperimentati su animali in UE riuscendo a influenzare il mercato mondiale.

Purtroppo, il divieto è stato recentemente messo a rischio, ma l’ICE - Iniziativa dei cittadini europei – con più di 1 milione e 200 mila firme valide (tutte quelle italiane) ha riportato all’attenzione delle istituzioni il grave pericolo per gli animali.

Il prossimo step sarà un'audizione pubblica al Parlamento europeo che dovrà prenderne atto e risponderci attraverso una comunicazione - formalmente adottata dai commissari - che, auspichiamo, porterà a una revisione delle norme che regolamentano i test su animali.

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