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Traffico di specie selvatiche ed esotiche: un problema prioritario per l’UE

Siamo in attesa della pubblicazione della "lista negativa", specie per cui deve essere vietata la riproduzione e la detenzione anche se nate in cattività.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 03 febbraio 2023

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Il commercio di animali esotici e selvatici ha un giro di affari che vale circa 20 miliardi di dollari all'anno

Il traffico di specie selvatiche ed esotiche è sempre di più una tematica di priorità per l’UE, che con il suo secondo Piano d'azione (Wildlife trafficking action plan), pubblicato lo scorso 10 novembre 2022, guiderà le nuove azioni dell'UE contro il traffico di animali esotici e selvatici fino al 2027, sulla base del primo Piano d'azione adottato nel 2016. Le azioni delineate vogliono affrontare le carenze del primo piano del 2016 e trattare in maniera ambiziosa questo crimine, che è terzo solo dopo il traffico di droga e contraffazione, per un giro di affari che da solo vale circa 20 miliardi di dollari all'anno.

Il seguente Piano, pur non essendo giuridicamente vincolante, rappresenta una tabella di marcia per affrontare il problema del traffico di animali selvatici attraverso una serie di azioni: prevenzione, applicazione delle leggi e rafforzamento dei partenariati globali, oltre a una nuova area d'azione prioritaria.

LAV ha accolto con particolare favore l'azione di "Esplorare la necessità, il valore aggiunto e la fattibilità della revisione delle misure esistenti o della creazione di nuovi strumenti per ridurre il commercio non sostenibile di fauna selvatica (ad esempio, una "lista positiva"(..))".

Mentre da Bruxelles i segnali verso una lista positiva UE iniziano a farsi sentire dopo anni di campagne, ad ottobre 2022 l’Italia ha già presentato una lista di sei animali (cinque pesci ed un gasteropode*) che possono essere importati dal loro ambiente, escludendo tutte le altre specie non incluse.

Ebbene, mentre la lista positiva viene recepita ed auspicabilmente implementata, attendiamo che un altro importante tassello di questa legge vada ad inserirsi.

Infatti, entro il 27 marzo 2023 il Ministro della Transizione Ecologica, Gilberto Pichetto Fratin, dovrà stabilire i criteri da applicare nell'individuazione delle specie che non si possono detenere, sia allevate che provenienti dall’ambiente naturale, in quanto considerate pericolose per la salute ed incolumità (la cosiddetta "lista negativa"). L’insieme di queste due liste e la legge ad esse affiancata potranno condurci non ad eliminare il mercato di specie esotiche tout court, ma almeno a regolamentarne l’entità, al fine di poter arrivare anche a vedere un cambio di mentalità fra coloro che ritengono il collezionare e detenere specie esotiche e selvatiche una pratica innocua e “normale”, senza considerare l’enorme stress emotivo e fisico che questi animali patiscono compresi rettili ed anfibi.

LAV ha documentato gli effetti devastanti di questa pratica sulla vita degli animali, tenuti in casa come “pets”, e combatte affinché queste specie possano vivere #aCasaLoro.

I motivi sono legati anche alla possibile diffusione di zoonosi. Si stima infatti che circa il 60% dei patogeni umani (virus, batteri, funghi, protozoi, elminti) siano zoonotici e il 75% delle malattie considerate emergenti o riemergenti comparse negli ultimi decenni sono di origine zoonotica, principalmente da fauna selvatica. Nonostante le zoonosi siano evento naturale, le crescenti ed errate interazioni tra uomo, specie domestiche e selvatiche, possono rappresentare una potenziale bomba ad orologeria.

LAV è pronta, come sempre, a portare avanti le sue battaglie, che in questo caso consistono nella richiesta di un maggiore controllo, di aumentata sicurezza, nonché di benessere per tutti gli animali coinvolti e purtroppo commercializzati, ribadendo sempre il concetto fondamentale del "liberi a casa loro”.

Eleonora Panella, Responsabile LAV dell'Area Animali Esotici


*In data 27.10.2022 è entrato in vigore il Decreto del Ministero della Salute 11 ottobre 2022 - Individuazione degli animali di specie selvatiche ed esotiche prelevate dal loro ambiente naturale come animali da compagnia (c.d. “Lista Positiva”) adottato ai sensi dell’articolo 5, comma 1 del D. Lgs. 135/2022, il quale introduce una deroga al divieto generale di importazione, detenzione e riproduzione di animali selvatici ed esotici prelevati in natura per un numero ristretto di animali.