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I camion della morte: il trasporto di animali vivi causa grande sofferenza a esseri senzienti

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Ultimo aggiornamento

giovedì 14 aprile 2022
Foto di AP

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COME SOSTENIAMO DA TEMPO, È NECESSARIA UNA REVISIONE AMBIZIOSA DELLA NORMATIVA EUROPEA A TUTELA DEGLI ANIMALI DURANTE IL TRASPORTO.

GIÀ DA SUBITO, CIASCUNO PUO’ INIZIARE A FARE LA SUA PARTE DECIDENDO DI LASCIARE LA SOFFERENZA FUORI DAL PIATTO

700 i suinetti a bordo di un camion rimasto incastrato ieri in una galleria tra Friuli-Venezia Giulia e Austria. Dalla notizia si apprende che il mezzo sarebbe stato bloccato per diverse ore, prima di essere liberato con l’aiuto delle forze dell’ordine. 

Ancora una volta abbiamo la dimostrazione che il trasporto di animali vivi è totalmente incompatibile con la loro tutela. 

Animali di poche settimane, stipati su camion a più piani e trasportati per diversi giorni: questa è la realtà dei suinetti importati in Italia, per lo più dalla Danimarca, che talvolta proseguono addirittura il viaggio oltre confine. Sempre in Friuli, due mesi fa, avevano perso la vita 400 su 640 suinetti trasportati su un camion a 5 piani.

Una notizia che arriva nei giorni precedenti alla Pasqua, in cui il trasporto di animali vivi sulle strade italiane si intensifica, in particolare quello di agnelli e capretti provenienti da Paesi come Ungheria, Romania, Spagna e Francia (da cui provengono centinaia di migliaia di animali ogni anno[1]). Anche in questo caso, gli animali giovanissimi, alle volte ancora non svezzati, sono stipati all’interno di camion a quattro piani, spesso trasportati in condizioni irregolari con spazio insufficiente per alzare la testa e con abbeveratoi che non riescono a raggiungere. La destinazione di questi animali è il macello; due in particolare, che si trovano in Lazio e in Puglia, sono i più grandi del nostro Paese e in questo periodo lavorano a pieno regime. 

Gli animali stremati, molti arrivano anche senza vita, sono poi costretti ad una attesa fuori dal macello che può arrivare fino a 48 ore, rispetto alle 24 di norma, come previsto dal provvedimento del Ministero della Salute. Tale deroga è prevista nei periodi di maggiore picco di afflusso di camion carichi di agnelli e capretti, come purtroppo accade nei periodi delle festività pasquali e natalizie.

Il voto dell’Europarlamento dello scorso gennaio sulle raccomandazioni della Commissione ANIT, Commissione d'inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto , è stato molto deludente”. – dichiara Lorenza Bianchi, responsabile LAV, Animali negli allevamenti – “Noi continueremo ad esporre la crudeltà di questi trasporti e chiedere alla Commissione europea di tenere conto di questa sofferenza e dell’evidenza raccolta sul campo, e di operare una revisione ambiziosa della normativa sulla protezione degli animali allevati, anche in riferimento alle condizioni di trasporto”.

Molto spesso, infatti, sono gli animali fragili ad essere trasportati: non svezzati, in avanzato stato di gravidanza, o ancora con problemi di salute, come i cosiddetti animali “a fine carriera”. È necessaria maggiore tutela, che può avvenire iniziando con il vietare almeno il trasporto di animali cuccioli e il trasporto su lunghe distanze.

Al contempo, rivolgiamo un appello a tutti: per non essere parte di questa crudeltà la soluzione c’è già: smettere di mangiare carne, a partire da questa Pasqua, una scelta alla portata di ciascuno. Optare per un’alimentazione 100% vegetale è una scelta etica win/win, buona con gli animali e con il Pianeta, ma anche con il palato. Né è la prova il gustoso menu creato anche quest’anno da Funny Vegan per LAV. 


[1] 534.107 anche nel 2020, nonostante la contrazione degli scambi commerciali come conseguenza della pandemia. Fonte: ISMEA