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#FURFREEWOOLRICH: grazie per aver chiesto all'azienda di abbandonare le pellicce

Al nostro appello di chiedere a Woolrich di diventare Fur Free avete risposto in tantissimi. 

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Ultimo aggiornamento

lunedì 13 ottobre 2025

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#pellicce #modaanimalfree
Moda animal free

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Oltre 200.000 email e telefonate a Woolrich, inumerevoli messaggi Social

Durante le ultime settimane della moda di New York, Londra, Milano e Parigi,  cittadini da tutto il mondo hanno trasmesso al marchio di abbigliamento outdoor Woolrich un chiaro invito a dismettere, per sempre, l’uso di pellicce animali.

Con la campagna internazionale avviata dal network Fur Free Alliance, attivisti sono scesi in piazza con vivaci manifestazioni davanti ai negozi in molte città europee, tra cui Amsterdam, Bologna, Francoforte, Amburgo, Milano e Monaco.

L'azienda ha ricevuto oltre 200.000 email e telefonate e innumerevoli messaggi con l’hashtag #FurFreeWoolrich sono stati pubblicati sui social media del brand, chiedendo di seguire l'esempio dei concorrenti, come Canada Goose, Moncler e The North Face.

Purtroppo, nonostante sia ora ufficialmente a conoscenza della crudeltà associata al commercio di pellicce (ricavate da animali appositamente allevati o catturati in natura con tagliole), Woolrich si è finora rifiutata di discutere la questione.

Sembra però che Woolrich abbia iniziato a rimuovere gli articoli in pelliccia dai suoi e-shop statunitensi: forse un primo passo nella giusta direzione?

Noi continuiamo a sollecitare Woolrich ad assumere una posizione ufficiale e pubblica contro le pellicce.

Dopo aver mobilitato centinaia di migliaia di cittadini e clienti in tutto il mondo, la nostra campagna proseguirà ora con altri mezzi per convincere Woolrich a compiere il passo atteso da tempo verso una politica fur-free.

Continuiamo a contattare l'azienda e vi aggiorneremo non appena ci saranno progressi.

Grazie mille per aver partecipato alla campagna #FurFreeWoolrich!

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martedì 23 settembre 2025

Woolrich deve dire basta alle pellicce

Per le sue produzioni, il gruppo Woolrich utilizza ancora pellicce di volpi, cani procione e coyote che subiscono atroci crudeltà negli allevamenti o che vengono catturati in natura con tagliole o lacci. Tutto questo deve finire!

Insieme a Fur Free Alliance, abbiamo lanciato il nostro appello all'azienda affinché diventi Fur Free.


Lunedì siamo stati vicino a Bologna alla sede centrale europea di Woolrich. Abbiamo posizionato un grande camion vela elettrico con il grande messaggio della Fur Free Alliance che chiede all'azienda di smettere l'utilizzo di pellicce. Martedì abbiamo girato il capoluogo lombardo, che in questa settimana ospita la Milan Fashion Week. 

Per fare arrivare la nostra voce e quella dei milioni di animali vittime di una moda obsoleta e crudele, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto. Chiedi direttamente a Woolrich di dire basta alle pellicce!

Abbiamo predisposto un messaggio che arriverà via mail.

CLICCA QUI SAPERNE DI PIÙ E UNIRTI A NOI



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giovedì 11 settembre 2025

Lanciata campagna globale: Woolrich deve dire basta alle pellicce

Oggi, la Fur Free Alliance - coalizione globale della quale facciamo parte anche noi di LAV - ha lanciato una campagna globale per esortare il marchio di outwear Woolrich a seguire l'esempio dei suoi concorrenti – tra cui Canada Goose, Moncler, Napapijri, Parajumpers, Patagonia e molti altri – nell'adottare una politica fur-free.

I numerosi tentativi di contattare l'azienda, che conta 34 negozi e outlet in Europa e Asia, sono rimasti inascoltati; per questa ragione la Fur Free Alliance, forte di oltre 50 ONG affiliate e attive in oltre 30 paesi, ha deciso di avviare quella che sarà una delle più grandi corporate campaign anti-pellicce di tutti i tempi.

Woolrich dovrebbe riconsiderare le proprie scelte commerciali per una maggiore coerenza con quanto dichiara circa il proprio impegno nella sostenibilità. La produzione di pellicce animali è quanto di meno etico, sostenibile, ecologico che ci possa essere nelle produzioni moda e la maggioranza dei brand globali ne ha già preso atto dotandosi di formali corporate policy fur-free. Simone Pavesi, Responsabile LAV Area Moda Animal Free

La pelliccia animale utilizzata per i parka Woolrich proviene da allevamenti intensivi, dove animali selvatici come cani procione e volpi trascorrono l'intera vita in piccole gabbie con fondo metallico, privati ​​della capacità di adottare comportamenti naturali, per poi essere uccisi tramite gas o elettrocuzione. Allevamenti che, proprio recentemente, sono anche stati oggetto di un Parere Scientifico pubblicato dall'Agenzia Europea EFSA e che, di fatto, li ha bocciati per l'impossibilità di assicurare adeguate condizioni di benessere animale.

NON SOLO GABBIE
Woolrich utilizza anche pellicce di coyote catturati in natura, intrappolati con dispositivi brutali come tagliole o lacci, che causano una sofferenza prolungata costringendo gli animali senza cibo e acqua per giorni prima di morire di stenti o con un colpo di fucile, se non a colpi di bastone o per annegamento. Nel disperato tentativo di fuggire, non è raro che questi animali provino ad amputarsi un arto pur di sopravvivere.

Woolrich si vanta di preservare e proteggere la natura, eppure l'azienda continua a sostenere un commercio di pellicce che uccide inutilmente la fauna selvatica ed è considerato uno dei settori più devastanti per l'ambiente.

Gli allevamenti intensivi e le concerie sono estremamente dannosi per il nostro suolo e i nostri corsi d'acqua, riversando rifiuti e sostanze chimiche tossiche nell'ambiente circostante. Le trappole responsabili dell'uccisione di animali selvatici sono indiscriminate, spesso mutilando e uccidendo animali non-target come specie in via di estinzione e animali domestici.

L'industria delle pellicce è un incubo ambientale e, se Woolrich avesse davvero a cuore la natura, sceglierebbe di proteggere la fauna selvatica e il suo ambiente piuttosto che distruggerli.

IL CAMBIAMENTO È INARRESTABILE
Ventidue paesi in tutta Europa, tra cui l'Italia dal 2022, hanno vietato la produzione di pellicce a causa della crudeltà sugli animali e dei rischi per l'ambiente e la salute pubblica, mentre in California e 16 città degli Stati Uniti (ma anche in Israele) è vigente un divieto alla vendita di prodotti di pellicceria. Il 1° luglio 2025, la Svizzera ha imposto un divieto all'importazione di pellicce prodotte in modo crudele. Il divieto è il primo in Europa ed entrerà in vigore con un periodo di transizione di due anni.

Nel 2023, la Fur Free Alliance ha chiesto ai suoi sostenitori in tutto il mondo di contattare Max Mara per chiedere al marchio italiano del lusso di abbandonare l'uso di pellicce, ricevendo oltre 270.000 e-mail, 5.000 telefonate e innumerevoli post sui social media. La coalizione ha persino fatto sorvolare la sede centrale di Max Mara con una mongolfiera per garantire che l'azienda e i suoi dipendenti recepissero il messaggio. Max Mara ha finalmente abbandonato l'uso di pellicce lo scorso anno, diventando l'ultimo grande marchio di moda a compiere un passo del genere, dopo Gucci, Armani, Hugo Boss e molti altri.



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