Sempre più persone anche in Italia optano per questo stile di vita che salva la vita a miliardi di animali.
Istituita nel 1994 in Inghilterra, al giorno d’oggi si festeggia in molti Paesi, proprio per riconoscere il valore di questa scelta etica, salutare e sostenibile. Una scelta che sempre più persone anche in Italia stanno compiendo e che noi di LAV promuoviamo da oltre un decennio.
Significa non cibarsi e non acquistare prodotti di origine animale: gli animali sono esseri senzienti – hanno dunque la capacità di provare emozioni e pensieri – e il loro impiego nella produzione di cibo, prodotti cosmetici e abbigliamento è indissolubilmente legato a una condizione di sfruttamento, sofferenza e morte.
Circa il 90% della produzione di alimenti di origine animale proviene da allevamenti intensivi (attenzione a non credere alla favola che gli allevamenti “estensivi” siano molto meglio, anche in quelli i diritti degli animali sono quotidianamente calpestati), vere e proprie industrie in cui gli animali sono stipati in capannoni in cui tutto è innaturale: luce, ricircolo di aria, cibo - studiato apposta per farli aumentare di peso rapidamente -, persino i loro corpi: la selezione genetica è infatti una pratica che ha portato ad alterare i corpi degli animali in ottica di un aumentato profitto, con conseguenze disastrose sulla condizione di vita degli animali stessi. Ogni anno, solo in Italia, 630 milioni di animali sono uccisi in nome della produzione di cibo - più di 10 animali per ogni persona che abita nel nostro Paese – dopo una breve vita di dolore, violenze e sfruttamento. Questo sistema ha pesanti ricadute, oltre che sugli animali stessi, anche sul clima, sulla salute delle persone e sull’economia.
Nel 2021, con la ricerca “Il costo nascosto della carne in Italia” LAV ha portato alla luce la somma che ogni anno, come esternalità, viene pagata per le conseguenze della produzione e del consumo della carne: 37 miliardi di euro. Una cifra che copre costi relativi a sanità pubblica, ma anche guadagni persi a causa di morte o disabilità di persone lavoratrici, e conseguenze di eventi climatici estremi, fondi che potrebbero essere usati non per mettere delle toppe a un sistema fallato, ma per supportare uno sviluppo sostenibile.
Il Governo italiano da qualche anno ha aperto una vera e propria guerra alla transizione alimentare verso maggiori produzioni vegetali.
Partendo nel 2023 con la promulgazione, in antagonismo al diritto europeo e per questo inapplicabile, della legge che pone un veto sulla carne coltivata e sui termini meat-sounding, per proseguire con campagne ideologiche volte a screditare i benefici dell’alimentazione vegetale, promuovendo come “vera italianità” solo prodotti zootecnici (per lo più cancerogeni), nient’altro che favoritismi alla lobby della carne tanto cara al Ministro Lollobrigida.
Arrivando nel 2025 alla proposta di legge, ancora in iter di approvazione, per sanzionare ferocemente e immotivatamente l’uso di termini lattiero caseari per alimenti vegetali alternativi ai latticini, cercando quindi di minare la produzione e la diffusione di “formaggi” e “latti” vegetali.
Da anni noi di LAV promuoviamo l’alimentazione vegana, in quanto è l’unica che davvero rispetta i diritti degli animali, che viene considerata dal Panel Intergovernativo per Cambiamento Climatico (IPCC) come quella con le maggiori possibilità di mitigare il cambiamento climatico e in quanto sana per le persone di tutte le età, con benefici a livello di riduzione del rischio di contrarre malattie, anche fatali, come cancro, ictus, obesità.
Con la Campagna Sfida Green, chiediamo ai Comuni italiani di introdurre nelle mense scolastiche un pasto 100% vegetale una volta alla settimana per tutte le bambini e i bambini, passo già fatto da Bergamo, Verona e, ancora in via di piena implementazione, Roma.
Nel mese di aprile, per ricordare il legame tra salute, diritti animali e ambiente, organizziamo i LAV’s Earth Days, eventi di sensibilizzazione durante i quali cittadini e istituzioni possono sperimentare piatti vegani, confrontarsi e scoprire maggiori informazioni per promuovere il cambiamento.
Tramite dossier, ricerche e materiali di approfondimento LAV promuove la transizione del sistema alimentare, opponendosi a misure nazionali ed europee antagoniste allo sviluppo positivo e unicamente mirate a tutelare l’industria zootecnica e le sue molte criticità.
Inoltre, promuove un’informazione vera e fondata scientificamente, che spiega come la transizione a un sistema alimentare vegetale beneficia tutte e tutti.
Puoi unirti al quasi 10% di italiani che ha già scelto di mangiare in modo vegetale, votando con le tue scelte e supportando un mercato, quello del plant-based, che nel 2024 in Italia ha raggiunto il valore di 228 milioni di euro.
Puoi supportare le nostre Campagne unendoti alla richiesta di rendere più vegetale la ristorazione collettiva, promuovendo produzioni e consumi consapevoli e rispettosi dei diritti di tutti.
E ancora, se stai iniziando ora a riflettere su questi temi, puoi informarti e scoprire cosa si nasconde dietro ad etichette rassicuranti e narrazioni fuorvianti, apprendere come i fondi europei vegano investiti male per tutelare gli allevamenti e leggere tutte le attività che LAV porta avanti per difendere i diritti degli animali.
Infine, puoi provare a cucinare una ricetta 100% vegetale , senza sofferenza e ricca di gusto. Grazie a Ivana Ester Marra!
Preparazione
Prepara una spremuta di arancia. Miscela la spremuta con l’olio evo. Aggiungi lo zucchero di datteri e mescola poi poco alla volta la farina di farro e la farina di mandorle. Infin, unisci lievito e scorza d’arancia. Forma un panetto e stendilo con il matterello. Ricava i biscotti tenendo conto di farne metà senza fori. Adagia su una leccarda e cuoci in forno statico a 180º per circa 20 minuti. Lascia raffreddare. Opzionale: spolverizza con zucchero a velo i biscotti che andranno sopra. Spalma la confettura e chiudi i biscotti a due a due.
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