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Pelli

Non solo mucche, maiali, pecore e cavalli.   Sono anche canguri, daini, cervi, serpenti, coccodrilli, alligatori, lucertole, struzzi e pesci, gli animali allevati o catturati per usarne la pelle.

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Quali animali

Ogni anno nel mondo si allevano centinaia di milioni di animali domestici (bovini, equini, ovini, suini), e si catturano in natura milioni di animali selvatici (canguri, daini, cervi), esotici (decine di specie di rettili tra coccodrilli, alligatori, lucertole, serpenti), uccelli (struzzi), pesci (razze, anguille, squali).

Lo scopo? Utilizzare la loro pelle. L’industria la propone come sottoprodotto sostenibile del settore zootecnico, poiché ne utilizza gli scarti.

Ma si tratta di un’argomentazione fuorviante, ingannevole e irresponsabile, perché l’industria della pelle è corresponsabile con l’industria alimentare delle produzioni animali e dei danni, anche ambientali, che ne conseguono.

Sotto la sua liscia superficie, la vera pelle nasconde un mondo di uccisioni e di sofferenza.

Che questa provenga da un animale morto per la tavola o catturato proprio per la sua pelle non fa differenza. Si tratta, ancora una volta, di un abuso messo in atto dall’uomo nei confronti di animali indifesi. Una consapevolezza che dovrebbe bastare a fermare l’acquisto e l’utilizzo di oggetti in pelle.

Cosa facciamo

Grazie alla sensibilizzazione di consumatori e aziende, anche tramite l’iniziativa Animal Free Fashion, stiamo contribuendo a una sempre maggiore diffusione di materiali alla “Vera pelle” animale.

Lavoriamo per mettere fine allo sfruttamento degli animali coinvolti nelle produzioni del settore dell’abbigliamento tramite interventi legislativi a livello nazionale ed europeo.

Ci confrontiamo con i brand documentando gli aspetti critici della filiera di approvvigionamento delle pelli accompagnandoli verso policy leather-free.

Nel Fashion Report rivolto alle aziende: Pelli esotiche – Analisi della filiera di produzione e criticità dei principali Standard di certificazione  descriviamo come, tra le varie tipologie di pelli cosiddette “esotiche”, quelle dei rettili derivano da animali prevalentemente catturati in natura con un impatto sulla biodiversità, nessun controllo sul trattamento degli animali (anche nei vari passaggi tra intermediari prima della loro uccisione) e con potenziale rischio per la salute pubblica (i cacciatori di serpenti sono soliti stabulare gli animali presso le proprie abitazioni, anche per settimane, prima di venderli o macellarli con propri mezzi).

Non solo rettili, tutte le filiere dell’esotico (pelle di struzzo, di canguro, e altri animali) sono caratterizzate da scarsa trasparenza e tracciabilità.

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Cosa abbiamo ottenuto

Con la campagna Salva Canguri abbiamo convinto numerose aziende a rinunciare definitivamente all’uso di pelle di canguro: Diadora (2019), Versace (2020), Prada (2020), Ferragamo (2020).

SALVACANGURI

Ogni anno, oltre 2 milioni di canguri vengono uccisi nella caccia commerciale “regolamentata” dalle autorità australiane perché considerati “infestanti”!

I canguri hanno vissuto per milioni di anni nel continente australiano in perfetto equilibrio ecologico: la nascita della industria “della lana” (l’Australia ne è il primo produttore mondiale), con l’importazione di pecore, ha segnato il destino di questi animali che, secondo gli allevatori, competono nell’utilizzo dei pascoli.

Negli anni, a fianco delle uccisioni indiscriminate, è nata l’Industria “del canguro”, che ne commercializza pelli e carni. E l’Italia ha un ruolo di primo piano in questo business. Clicca per saperne di più.

Firma anche tu la nuova petizione per salvare i canguri!

Dopo i successi registrati negli anni scorsi (con la decisione di aziende come Diadora, Versace, Prada, Ferragamo di rinunciare definitivamente all’uso di pelle di canguro), oggi, nell’ambito della strategia definita con la nostra coalizione internazionale di ONG impegnate a fermare la caccia commerciale dei canguri in Australia, stiamo facendo pressioni a livello europeo per raggiungere quanto prima un divieto in tutta l’Unione Europea di importazione di prodotti ricavati dai canguri (pelle ma anche carne, solitamente commercializzata nei paesi del nord Europa).

Per tutto questo, già lo scorso aprile abbiamo presentato alla Commissione Petizione del Parlamento Europeo una specifica richiesta di petizione. Valutata l’istanza e la conformità con il diritto comunitario, la Commissione Petizione ha finalmente validato la richiesta e così è ora possibile firmare per chiedere al Parlamento Europeo di vietare, per sempre, l’import di prodotti di canguro.

Firma Qui

Guida alla firma

Per firmare la petizione, basterà accedere al portale, cliccare sul bottone "Registrati" in alto a destra, inserire i dati e completare la registrazione tramite la mail inviata sul proprio indirizzo dal sistema. Sarà poi sufficiente fare login, cliccare su "Trova una petizione" in alto a destra, inserire la parola chiave "Canguri" e sostenere la petizione con un click.