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Pellicce

Visoni, volpi, cani-procione, cincillà, coyote, procioni, conigli e molti altri. Sono più di 70 milioni gli animali allevati e 10 milioni quelli catturati che ogni anno diventano pellicce.

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Quali animali

Come si ottengono le pellicce? Principalmente da animali appositamente allevati, ma anche da animali selvatici catturati in natura.

Sono 70 milioni gli animali che in tutto il mondo soffrono ogni giorno per le condizioni di privazione negli allevamenti intensivi, detenuti in gabbie che non gli permettono di vivere secondo le loro esigenze naturali.

Visoni, volpi, cani-procioni (Murmasky), conigli, cincillà: solo in Europa sono almeno 7,7 milioni gli animali di queste specie allevati appositamente per questo scopo! (Fonte: Commissione UE)

Almeno 10 milioni di animali selvatici, con impatto anche sulla biodiversità, vengono catturati ogni anno e strappati dal loro habitat naturale.

Sono intrappolati e imprigionati in tagliole o lacci che li immobilizzano fino alla morte, che può sopraggiungere anche dopo una lunga agonia.

La storia dei visoni

Ma negli allevamenti, che abbiamo fatto chiudere, dei circa 5.000 visoni riproduttori scampati all’industria della pelliccia e che si sarebbero potuti trasferire (come previsto dalla legge di divieto) in centri per animali selvatici, a oggi ne sono sopravvissuti solo 1.500 (in conseguenza della mancata pubblicazione del Decreto attuativo per la cessione definitiva dei visoni, si sono verificati 2 focolai di coronavirus Sars-Cov-2 nel 2022 e 2023).

Che cosa facciamo

Lavoriamo per mettere fine allo sfruttamento degli animali coinvolti nelle produzioni del settore dell’abbigliamento, tramite interventi legislativi a livello nazionale ed europeo.

Negli anni, abbiamo promosso numerose iniziative per sensibilizzare cittadini e istituzioni circa la necessità di vietare definitivamente gli allevamenti e aprire le gabbie.

Abbiamo ideato Animal Free Fashion, il primo rating etico nella moda che premia tutti i marchi che non utilizzano materiali di origine animale per le loro produzioni.

Inoltre, consente l’uso della label Animal Free per valorizzare i prodotti moda completamente privi di componenti animali e orientare i consumatori verso scelte etiche.

Facciamo parte della Fur Free Alliance, una coalizione internazionale che opera per mettere fine allo sfruttamento e all’uccisione di animali per le loro pellicce.

Siamo stati i promotori della Iniziativa dei Cittadini Europei Fur Free Europe che ha raccolto oltre 1,7milioni di firme per ottenere in tutta l’UE il divieto all’allevamento di animali “da pelliccia” e il commercio di prodotti di pellicceria.

Abbiamo pubblicato il report Fashion Spillover" per documentare l’evoluzione della epidemia di coronavirus SARS-CoV-2 tra gli allevamenti di visoni in Italia e nel mondo e il ruolo, colpevole, della “Industria della pelliccia” nell’avere progettato un sistema di sfruttamento degli animali che, nel tempo, ha creato le condizioni ottimali per l’ulteriore diffusione del virus pandemico.

SCARICA IL REPORT

Che cosa abbiamo ottenuto

Nel corso degli anni abbiamo raggiunto traguardi significativi:

Nel 2013 e 2014, con le indagini Toxic Fur e Toxic Fur 2, abbiamo ottenuto il ritiro dal mercato di prodotti moda classificati dal Ministero della Salute come prodotti “pericolosi” . È stata rilevata la presenza, nelle componenti in pelliccia animale di capi di abbigliamento per bambini, di sostanze tossiche (impiegate nella concia delle pellicce) in quantità potenzialmente dannose per la salute.

Grazie anche a noi di LAV, numerose aziende hanno scelto di rinunciare definitivamente all’uso di pellicce animali, tra queste: Elisabetta Franchi (2011), Geox (2013), Armani (2016), OVS (2016), O bag (2016), Ynap Group (2017), Gucci (2017), Versace (2018), Prada (2019), Furla (2019), Valentino (2021), Moncler (2022), D&G (2022), Zegna (2022).

Cosa puoi fare tu

Il Rapporto Italia 2022 di Eurispes conferma che l’81,4% degli italiani è contrario alle pellicce: ciò significa che 8 persone su 10 vogliono mettere fine a un’inutile violenza durata ormai troppo a lungo.

Qualsiasi articolo contenente pelliccia animale, anche se proposto come sottoprodotto della filiera alimentare (es. con pelliccia di coniglio), ha una storia di sfruttamento e morte. Evita di acquistarlo e orientati su prodotti privi di crudeltà, le alternative sono moltissime! Fai shopping nel rispetto degli animali: visita il sito Animal Free Fashion e scopri come.