La nostra azione è costante e determinata a raggiungere l'obiettivo di cancellare per sempre l'allevamento, la cattura e il commercio di animali per utilizzarne la pelliccia, in tutta l'UE.
LAV, insieme ad Eurogroup for Animals e le ONG partners nel Working Group “Fur”, conduce un’analisi legale per sondare le basi giuridiche a supporto di una eventuale Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), che prenderà poi il nome “Fur Free Europe”.
(La ICE è uno strumento di democrazia partecipativa istituito dalle norme europee e che permette ai cittadini di chiedere alla Commissione Europea l’avvio di iniziative legislative su temi di loro interesse. Per avere successo, una ICE deve raggiungere un milione di firme in un anno e superare in almeno sette Stati Membri la soglia nazionale stabilita in base alla popolazione).
In Italia entra in vigore il divieto di allevamento di animali “da pelliccia”, storico traguardo raggiunto dalla LAV con l’approvazione di uno specifico emendamento alla Legge di Bilancio approvata pochi giorni prima. Una vittoria che ci darà ancora più forza nella campagna #FurFreeEurope che stiamo per avviare.
Bruxelles | Presso i competenti uffici della Commissione Europea viene formalmente depositata la richiesta di avvio della ICE “Fur Free Europe” a firma di 7 cittadini europei (membri di ONG nostre partners) tra cui Simone Pavesi, Responsabile LAV Area Moda Animal Free.
La Vicepresidente della Commissione Europea, Věra Jourová, firma la Decisione di Esecuzione n.482 che conferma la coerenza delle istanze della ICE con il diritto comunitario e l’avvenuta registrazione della stessa (G.U. L98 del 25/03/2022).
LAV, insieme ad Eurogroup for Animals e il supporto di Fur Free Alliance, da inizio alla raccolta firme per “Fur Free Europe”.
Milan Fashion Week – Durante le sfilate milanesi abbiamo organizzato video-proiezioni sugli edifici simbolici di Milano.
Leggi di più
Strasburgo – Al Parlamento UE, incontriamo gli eurodeputati dell’Intergruppo sul Benessere Animale per spiegare la necessità di una #FurFreeEurope.
Leggi di più
Mobilitazione nazionale – Decine di sedi locali e centinaia di attivisti LAV scendono nelle piazze italiane per informare i cittadini e raccogliere firme alla petizione #FurFreeEurope.
Leggi di più
Gli attori/influencer Neva Leoni, Davide Marini, Ludovica Di Donato, Paolo Camilli, Fabrizio e Claudio Colica, Marta Filippi realizzano il video “basta pellicce” che in 48h viene condiviso da 1.200.000 utenti.
Leggi di più
Milan Fashion Week – Elisabetta Franchi dedica un intero pixel wall alla campagna #FurFreeEurope, visto da migliaia di influencer e milioni di followers nel mondo.
Interrotta la raccolta firme con due mesi e mezzo di anticipo: in soli nove mesi 1,7 milioni di firme raccolte (di cui validate 1,5 milioni), superata la soglia nazionale in 21 Stati Membri.
Decine di aziende della moda dichiarano il proprio sostegno a #FurFreeEurope sottoscrivendo la “corporate letter” indirizzata alla Commissione Europea. Tra queste le italiane: Elisabetta Franchi, Miniconf (Sarabanda, i Do), O bag, OVS, Save The Duck, Alabama Muse e l’imprenditrice Marina Salamon.
Articolo | Open letterTerminato il processo di validazione: 1.502.319 cittadini europei chiedono alla Commissione Europea di: – vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce – vietare il commercio e l’import di prodotti di pellicceria da paesi terzi. In Italia la raccolta firme più efficiente: 97,7% validate. Delle 85.122 firme raccolte, 32.296 sono state raccolte dalla LAV.
Bruxelles – Incontro con la Vicepresidente della Commissione UE, Vera Jourová, per la formale consegna delle firme validate.
ArticoloBruxelles, Parlamento UE – Audizione alle commissioni riunite (Agricoltura, Mercato Interno, Petizioni) con interventi di: Reineke Hameleers (CEO Eurogroup for Animals), Stephanie Ghislain (Resp.le Affari Politici EfA), Mike Moser (ex CEO British Fur Trade, oggi con noi) e Simone Pavesi (LAV Area Moda Animal Free).
Con Mike Moser che ha portato la sua testimonianza all'audizione di #FurFreeEurope.
ArticoloLa Commissione Europea, preso atto del successo di #FurFreeEurope, conferisce uno specifico mandato all’agenzia europea EFSA per valutare l’impatto sul benessere di visoni, volpi rosse e artiche, cani procioni e cincillà allevati per la produzione di pellicce.
ArticoloBruxelles – partecipiamo all’incontro organizzato da EFSA con gli stakeholders, propedeutico alle analisi che EFSA svolgerà su mandato della Commissione Ue.
ArticoloBruxelles – La Commissione UE (Commissaria alla Salute, Stella Kyriakides) ha invitato i promotori della ICE #FurFreeEurope ad un incontro di approfondimento sulle attività che la Commissione ha intrapreso a seguito della ICE.
ArticoloPartecipiamo alla Call for Evidence indetta da EFSA (nell’ambito del mandato conferitole dalla Commissione Ue a dicembre scorso), finalizzata ad acquisire informazioni sulle condizioni degli allevamenti “di pellicce”. Forniamo nostre evidenze sulla diffusione del coronavirus tra gli allevamenti italiani e video della investigazione condotta nel 2020.
Partecipiamo alla Consultazione indetta dalla Commissione Europea fornendo dati e informazioni utili alla valutazione degli impatti ambientali, sociali, economici ma anche di salute pubblica delle richieste avanzate dalla ICE “Fur Free Europe”.
Documento LAVAnche la Federazione dei Veterinari d’Europa (FVE) partecipa alla consultazione indetta dalla Commissione UE pubblicando un documento con un esplicito sostegno alle istanze della ICE #FurFreeEurope.
Documento FVEEFSA pubblica il Parere Scientifico “Welfare of American mink, red and Arctic foxes, raccoon dog and chinchilla kept for fur production”.
Leggi il Parere EFSAStrasburgo – Per la prima volta dopo le elezioni europee del 2024, incontriamo gli eurodeputati dell’Intergruppo sul Benessere Animale per chiedere il loro sostegno alle istanze di #FurFreeEurope.
Entro marzo 2026, la Commissione Europea dovrà decidere se ritiene opportuno dare seguito alle istanze della ICE “Fur Free Europe”, tenendo conto del Parere scientifico pubblicato da EFSA il 30 luglio 2025, dei risultati della Consultazione indetta dalla Commissione UE (tra il 4 luglio e il primo agosto 2025), nonché del fatto che già molti stati membri, tra cui l’Italia (storico risultato di LAV) hanno già vietato gli allevamenti di pellicce.