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Elezioni europee 2024: "Anche gli animali votano", i 10 punti programmatici

Un manifesto per chiedere ai partiti e ai futuri candidati di sostenere concretamente la tutela degli animali in Europa.

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 10 aprile 2024

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UE: oltre 1.000 allevamenti con 8 milioni di animali prigionieri

Nel 2021 abbiamo ottenuto uno storico risultato qui in Italia: abbiamo vietato, per sempre, gli allevamenti di pellicce.

Purtroppo, in Unione Europea sono ancora attivi oltre 1.000 allevamenti dove quasi 8 milioni di animali, tra visoni, volpi, cani procione e cincillà sono confinati in anguste gabbie di rete metallica.

CHI E DOVE

I principali Stati membri produttori sono Finlandia, Polonia e Grecia ma è ancora possibile sfruttare animali per la pelliccia anche in Bulgaria, Danimarca, Spagna, Romania e Svezia.

In tutti gli altri Stati membri è già vigente un esplicito divieto di allevamento (in Austria, Belgio, Rep. Ceca, Croazia, Estonia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Slovenia, Slovacchia, anche Lituania, Lettonia, Spagna rispettivamente dal 2027, 2028, 2030. In Ungheria, Francia e Danimarca il divieto vale solo per alcune specie) o sono vigenti norme così rigide che hanno decretato la chiusura degli ultimi allevamenti (Germania).
In Svezia invece è stato approvato un piano di dismissione volontaria degli allevamenti entro il 2025.

GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE

L'unica soluzione è estendere i divieti nazionali a tutta l'Unione Europea e, per coerenza, vietare il commercio (e l'import) di prodotti di pellicceria da paesi terzi, con un evidente positiva ripercussione anche verso milioni di animali allevati fuori dai confini europei.

Per questo il 18 maggio 2022 LAV, insieme ad Eurogroup for Animals e con il supporto della Fur Free Alliance, ha avviato l'Iniziativa dei Cittadini Europei “Fur Free Europe”. La Commissione Europea non ha potuto non riconoscere lo straordinario successo della nostra ICE (in soli 9 mesi e mezzo - la chiusura della petizione è stata anticipata all'1 marzo 2023 - ha raccolto più di 1,5 milioni di firme validate superando la soglia nazionale in 18 Stati membri).

Nonostante l'abbondante letteratura scientifica attesti che le condizioni di stabulazione in allevamento non sono compatibili con le esigenze etologiche di animali selvatici quali sono quelli allevati per la pelliccia, la Commissione ha rimandato la decisione sull'eventuale divieto di allevamento (e commercio/import) di pellicce al 2026, conferendo mandato all'agenzia EFSA di produrre un nuovo Parere Scientifico (che sarà pubblicato entro marzo 2025).

I CITTADINI EUROPEI DICONO NO ALLE PELLICCE!

I cittadini europei hanno risposto in massa alla ICE Fur Free Europe chiedendo un esplicito divieto all'allevamento di animali (di qualunque specie) per la produzione di pellicce, così come un divieto di commercio (quindi anche import) di prodotti di pelliccia.

Una sensibilità confermata anche dalla rilevazione di Eurobarometro che, nel sondaggio pubblicato il 19 ottobre 2023, ha documentato come il 57% degli intervistati è favorevole ad un divieto UE all'allevamento di animali destinati alla produzione di pellicce.

E GLI STATI UE?

Anche gli Stati membri si sono già espressi sul possibile divieto europeo: in occasione di due riunioni del Consiglio Agricoltura e Pesca, il 28 giugno 2021 e il 26 giugno 2023.

  • Nel 2021, 12 Stati membri[1] hanno sostenuto un divieto dell'UE sull'allevamento “da pelliccia”.
  • Nel 2023, 17 Stati membri[2] hanno sostenuto la proposta di vietare l'allevamento di animali “da pelliccia” nell'UE, mentre solo Grecia, Finlandia, Polonia e Danimarca si sono espresse contro tale divieto.

I DOVERI DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione Europea dovrà anche tenere in considerazione i possibili rischi per la salute pubblica nel mantenere in funzione questo sistema di sfruttamento di animali: tra il 2020 e il 2023 in UE sono stati registrati 400+ focolai di coronavirus Sars-CoV-2 in allevamenti di visoni (di cui 4 in Italia), e 70+ focolai di Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (H5N1) in allevamenti di visoni, volpi e cani procione.

La Commissione Europea deve tenere conto in modo integrale delle istanze della ICE Fur Free Europe, non limitare eventuali decisioni solo alle specie oggetto del Parere Scientifico commissionato ad EFSA.

In attesa di un divieto formale, dovrebbe almeno impedire l'avvio di nuovi allevamenti negli Stati membri dove questa attività zootecnica non è già stata vietata da provvedimenti nazionali.

L'Iniziativa dei Cittadini Europei è uno strumento ideato dalla stessa Commissione Europea per generare un processo decisionale più democratico e consentire la partecipazione attiva dei cittadini alla definizione delle politiche europee (Reg. EU/2019/788). Dato il risultato raggiunto da Fur Free Europe la Commissione Europea deve dare una risposta concreta e coerente con le aspettative dei cittadini.

Il prossimo assetto del Parlamento Europeo è importante anche per gli animali. Bisogna decretare misure stringenti per la loro tutela a fronte di sofferenze intollerabili.

Tu puoi fare la tua parte: i prossimi deputati avranno una voce in capitolo per migliorare la situazione, scegli chi si impegnerà su questo!

A decidere sulla sorte degli animali sei anche tu!

Scopri il manifesto "Vote For An!mals": 10 punti proposti a partiti e futuri/e candidati/e alle elezioni europee dei prossimi 8 e 9 giugno per chiedere più tutela e diritti per gli animali nell'UE.

#VoteForAnimals #AnchegliAnimaliVotano

“Vote For Animals” è una campagna svolta insieme ad Eurogroup con il contributo di decine e decine di associazioni in tutti e 27 i Paesi UE.



[1] AT, BE, BG, DE, EE, FR, IE, IT, LU, NL, SI, SK.

[2] AT, BE, BG, CZ, DE, EE, FR, HU, HR, IE, LV, LU, LT, MT, NL, SK, SI