Finanziamenti pubblici ai circhi con animali e gli aiuti in epoca Covid

L’ Italia finanzia con soldi pubblici i circhi con animali. Com’è possibile?

La Legge sul circo del 1968 (Legge n.337 del 1968) riconosce alle imprese circensi una “funzione sociale” e il Ministero dei Beni Culturali e dello Spettacolo finanzia i circhi con animali.

Tale Legge non è stata mai aggiornata per quanto concerne l’ utilizzo degli animali. Lo spettacolo artistico è utile  alla collettività ma per essere un’attività “sociale” deve soddisfare le esigenze di un’ampia comunità.

Il sondaggio Wild animals in Circuses, commissionato da Eurogroup for Animals in otto Paesi europei all'inizio del 2021, ha evidenziato che il 77% degli italiani vuole uno stop all’uso degli animali nei circhi. L’arte e l’abilità degli artisti umani sono dei valori importanti, la LAV sostiene quindi il circo umano e non quello che utilizza gli animali negli spettacoli e nelle esibizioni.

Le sovvenzioni pubbliche sono erogate del Fondo Unico dello Spettacolo (FUS) - strumento finanziario per sostenere le attività del cinema e degli spettacoli dal vivo. I finanziamenti pubblici erogati dal FUS a strutture circensi  e di spettacolo viaggiante che detengono e/o utilizzano animali.

Da marzo 2020 inoltre, in molte zone d’Italia numerosi circhi hanno fatto leva sul pietismo chiedendo e ottenendo aiuti, sia monetari che in beni, per far fronte al blocco delle attività causato dall'emergenza da Sars.Cov2.

RAPPORTO lav 2015